Wine business tra ricerca e trasferimento delle conoscenze al mondo produttivo

Ricercatori e addetti del settore si sono messi a confronto all’Università di Verona per valutare e potenziale del mercato vitivinicolo territoriale;Verona rappresenta l’Italia nella rete internazionale di Great Wine Capitals ed è sede di Vinitaly, una delle fiere leader a livello mondiale in questo settore. È, infatti, una delle province più rilevanti in termini di produzione vinicola in Italia che si contraddistingue per la varietà e tipicità dei suoi vini. Con Verona, è tutto il Veneto a rappresentare una delle principali regioni vitivinicole per estensione del vigneto, produzione di vino, denominazioni di origine e creazione di valore sul mercato interno e all’estero. Un dato su tutti che emerge dall’indagine “L’Italia del vino” Ismea del 2023 sul valore delle Dop per regione, vede il Veneto primo in classifica con un valore dell’imbottigliato di oltre 4 mila milioni di euro. Se si aggiungono l’unicità del posizionamento geografico della provincia scaligera, la vicinanza ad alcune delle più importanti destinazioni italiane che la rendono una delle principali mete nazionali per presenze turistiche, è chiaro perché Verona possa considerarsi un hub di riferimento nazionale nel settore vitivinicolo.

Ne sono consapevoli ricercatori e  studiosi di wine business e marketing provenienti da tutto il mondo che hanno scelto di incontrare i produttori del territorio scaligero e le istituzioni pubbliche e private del settore vitivinicolo del Veronese in occasione dalla nuova edizione della Conferenza dell’Academy of Wine Business Research, AWBR. L’appuntamento in programma fino al 12 luglio, nel polo universitario Santa Marta, è coordinato dal dipartimento di Management dell’università di Verona dove un gruppo di ricercatrici e ricercatori conduce studi e offre percorsi formativi sui temi della viticoltura, dell’enologia e del wine business nelle principali aree di produzione vitivinicola.

 È stato il prorettore Diego Begalli a portare i saluti istituzionali dell’ateneo nella giornata inaugurale. Con lui Paolo Arena, presidente di Great Wine Capitals e vicepresidente di Camera di Commercio Verona e Adolfo Rebughini direttore generale di Verona Fiere e Roberta Bricolo presidente del Consorzio tutela Vino Custoza. A seguire, gli interventi della coordinatrice scientifica del congresso Roberta Capitello e di Elena Claire Ricci, entrambe coinvolte in ricerche sull’economia e marketing del vino e docenti nei corsi di laurea triennale e magistrale in Viticoltura ed Enologia dell’ateneo di Verona. Tra i relatori Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly, Luca Giavi, direttore del consorzio Tutela Prosecco Doc e Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e Larry Lockshin, docente della South Australia University.

Numerosi i temi affrontati durante la conferenza. Tra questi, la gestione, il marketing e la comunicazione per le produzioni locali, con un focus sull’innovazione, anche in chiave di sostenibilità, dei sistemi vitivinicoli.

“I cambiamenti nella società e negli stili di vita, le problematiche ambientali, e l’attenzione alla dimensione sociale e culturale delle produzioni vitivinicole – ha spiegato il prorettore Begalli –  hanno imposto agli operatori del settore e alle istituzioni private e pubbliche coinvolte non solo di sviluppare nuovi processi di produzione, ma anche di accompagnare gli stessi attraverso la gestione efficiente degli investimenti, dell’organizzazione, del know-how e dei costi e con l’obiettivo di trasmettere il valore, anche intangibile, delle produzioni e dei territori vitivinicoli”.

Gli interventi si sono, inoltre, concentrati sul turismo del vino, sull’analisi dello sviluppo delle esperienze, del wine tourism business, della gestione delle imprese vitivinicole, delle preferenze dei consumatori di vino e dei mercati con approfondimenti sulla cultura del vino, la comunicazione digitale, la valutazione della qualità e i prezzi, i nuovi trend e sviluppi di mercato.

“L’obiettivo di questo incontro e del dialogo costante tra ricercatrici e ricercatori del nostro ateneo con i produttori e le organizzazioni del territorio – ha aggiunto Capitello –  è il convolgimento della  filiera vitivinicola territoriale in questa rete di ricerca internazionale nel wine business. Da incontri come questo possono nascere nuove idee e soluzioni per affrontare le sfide della continua trasformazione imposta dalla molteplicità di aspettative che le persone, le comunità e la società rivolgono al mondo del vino. Verona in questi quattro giorni è non solo centro della produzione di vino di qualità ma dimostra di essere al centro della ricerca internazionale sui temi dell’economia del vino, del marketing e del turismo del vino, dimostrando alla città e ai ricercatori che provengono dalle diverse regioni vitivinicole mondiali le potenzialità del nostro sistema produttivo ed economico, dei nostri territori, e della nostra ricerca universitaria”.

Interviste e immagini video:
S.P.