Con la recente sentenza del Consiglio di Stato è stata vietata la vendita del pane sfuso in modalità self-service, utilizzata in particolare nei supermercati e nei centri commerciali. “Dopo aver ottenuto il divieto, sempre per la grande distribuzione, di denominare il pane precotto con la dicitura “Pane Fresco” – dichiara il Presidente della Federazione Alimentaristi di Confartigianato Imprese Veneto Cristiano Gaggion –, con questa sentenza il Consiglio di Stato ha sancito il coronamento positivo di un’altra battaglia combattuta nei confronti di una prassi consueta nella grande distribuzione, ma da noi, panificatori artigiani, ritenuta non conforme alle norme igienico sanitarie”.
Il Consiglio di Stato ha sottolineato anche come la modalità di vendita al pubblico self service di pane sfuso risulti pienamente inefficace a garantire le più elementari esigenze d sicurezza alimentare, oltretutto il pane sfuso, ottenuto da completamento di cottura del pane precotto, deve essere confezionato precedentemente della messa in vendita e non può essere confezionato dal cliente.
“Sono state riequilibrate le regole di mercato – evidenzia il Presidente di Confartigianato Imprese Verona Roberto Iraci Sareri – a favore dei laboratori artigiani, che in provincia di Verona sono 219 e danno lavoro a 983 dipendenti (1.449 i panifici in Veneto, con 6.827 addetti), che ogni giorno sfornano quintali di pane e panificati, rispettando un rigido sistema di controllo alimentare (HACCP), introdotto dal legislatore, per garantire la sicurezza e l’igiene dei servizi e dei beni destinati alla vendita. Va ricordato, infatti, che il pane è un prodotto che non si sbuccia e non si lava, ma si consuma tale e quale, e pertanto deve essere trattato con tutte le precauzioni igienico-sanitarie del caso, proprio per azzerare i rischi a danno del consumatore. La salute del cliente rappresenta il principio che sta alla base del lavoro quotidiano che viene fatto all’interno dei nostri punti vendita, i quali da sempre devono sottostare a regole e prescrizioni ben precise, che se non rispettate comportano multe salate”.
L C
Fonti: https://www.mattinodiverona.it/