La Polizia locale di Verona, da quando è stato istituito il nuovo limite di 30 km all’ora in alcune zone della città, ha emesso sei multe per eccesso di velocità in ventuno giorni.
Un’attività di routine, che la Polizia locale svolge quotidianamente per la sicurezza di automobilisti, pedoni e ciclisti e che non riguarda ovviamente solo il perimetro delineato dai nuovi limiti.
Tutto questo ha, però, provocato la protesta dei cittadini, ai quali il sindaco Sboarina ha così risposto:
“E’ ridicolo pensare che si voglia fare cassa con sei multe in ventuno giorni. Il nuovo limite di velocità non ha ha nulla a che fare con i normali controlli sulla circolazione che avvengono su tutto il territorio comunale e sono programmati dal Comando con largo anticipo. Che poi il sindaco disponga le vie in cui effettuare i controlli, è un’altra colossale baggianata di chi ha buon tempo. Io, in epoca di Coronavirus, di sicuro non ne ho. L’introduzione della nuova limitazione rappresenta sicuramente una novità a cui i cittadini devono abituarsi, perciò ho chiesto ai nostri agenti, che sono sempre presenti sul territorio, di sensibilizzare e informare i cittadini. Il nuovo provvedimento è in vigore proprio per agevolare gli automobilisti non certo per fare le multe. E’ stato pensato, in tutte le città di dimensioni come la nostra, per agevolare in sicurezza l’utilizzo di mezzi alternativi all’auto privata. Spostamenti in bicicletta e monopattino aiutano a decongestionare la viabilità, che con la ripresa dopo il lockdown ha mostrato subito flussi importanti. Fluidificare il traffico, significa evitare che tutti siano bloccati in coda”.
“L’ampliamento della Zona 30 in alcuni quartieri cittadini è stato pensato a vantaggio dei cittadini in vista della Fase 2 e della graduale ripresa della circolazione su tutto il territorio , spiega l’assessore alla Mobilità e Traffico Luca Zanotto . L’obiettivo è duplice, perché oltre a rendere più sicure alcune strade limitrofe al centro, accresce notevolmente la mobilità di pedoni, biciclette e monopattini. E’ una soluzione nuova che incoraggia gli spostamenti cosiddetti ‘dolci’, un’alternativa all’auto privata ma anche ai mezzi pubblici, che in questa fase sono chiamati a rispettare rigidi protocolli per il contenimento del virus. Nella prima fase di applicazione del provvedimento non sono emerse problematiche o criticità particolari, ma monitoriamo costantemente la situazione anche in base alle segnalazioni che ci arrivano. Non escludiamo, ad esempio, di riportare il limite dei 50 km orari in circonvallazione Maroncelli. Qui il limite dei 30 km all’ora è stato introdotto per omogenizzare l’area, ma trattandosi di un’arteria di collegamento interquartierale, anche il limite dei 50 km orari può andare bene”.
G R