“Variante Verde”: al via le istanze dei cittadini interessati a riclassificare il proprio terreno.
Sono già molte, le istanze arrivate agli uffici comunali da cittadini interessati a riclassificare il proprio terreno. Cioè trasformarle da aree edificabili ad aree agricole o naturali.
C’è tempo fino alle ore 14 del 30 marzo per la presentazione delle istanze.
La modulistica i criteri di valutazione e maggiori informazioni sulla pagina del Comune.
Saranno privilegiate le istanze riguardanti:
- aree contigue alla zona agricola
- le aree non devono ricadere in ambiti di Piani Urbanistici Attuativi (PUA) già convenzionati per non interferire nei rapporti tra privati
- le aree da riclassificare saranno valutate rispetto alla loro estensione, la coerenza rispetto al contesto urbanistico di inserimento e la presenza di opere di urbanizzazione
- non devono essere aree già urbanizzate, degradate, dismesse o sottoutilizzate in quanto, per queste aree, sono da privilegiare interventi di trasformazione urbanistico-edilizia
- nel caso di caratteristiche disomogenee, è possibile una riclassificazione parziale dell’area
A riclassificazione avvenuta, l’area in questione diventerà quindi inedificabile.
Per un eventuale ritorno alla destinazione agricola, sarà necessaria l’approvazione di un’ulteriore variante al Piano degli Interventi.
Un modus operandi in perfetta sintonia con gli obiettivi di contenere il consumo di suolo e di invertire il processo di urbanizzazione del territorio, già fatti propri dall’Amministrazione e avviati in modo deciso con la Variante 29.
L’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala ha spiegato:
“Un nuovo provvedimento che punta al contenimento del consumo del suolo. Nel nostro Comune la strada in questa direzione è già spianata, ma ben vengano ulteriori opportunità che possano rispondere alle esigenze e richieste dei cittadini. Rispetto al passato è senza dubbio un percorso in controtendenza, tuttavia, insieme alle politiche urbanistiche cambiano anche le esigenze dei privati. Tra le conseguenze dirette della riclassificazione delle aree da edificabili ad agricole, vi è, ad esempio, il significativo sgravio dell’imposizione fiscale immobiliare a carico dei proprietari dei suoli interessati, a fronte della rinuncia volontaria ai diritti acquisiti”
G.R.