Il sindaco di Verona Damiano Tommasi e parte della Giunta scaligera visitano il cantiere a Veronetta del Silos di Levante e sarà prossimo al collaudo e alla consegna. Un intervento effettuato all’insegna della conservazione e valorizzazione del patrimonio architettonico austriaco e della rigenerazione del tessuto urbano circostante.
Nuovi spazi per gli studenti, cittadine e cittadini e per progetti culturali del Comune di Verona nel ristrutturato Silos di Levante della Provianda di Santa Marta a Veronetta. Oggi il Sindaco, Damiano Tommasi, e parte della Giunta del Comune di Verona hanno effettuato un sopralluogo in visto della consegna del cantiere del Silos di Levante, della Casa del Capitanio e della Guardiania d’ingresso.
“Restituiamo ai giovani – spiega il Sindaco di Verona, Damiano Tommasi – il Silos di Ponente e alla collettività un’area di servizio alla cittadinanza e di progettualità culturale. Si tratta di un importante intervento su un’area dismessa che va a integrare quanto realizzato in precedenza con la Provianda e il Silos di Ponente, riportando alla cittadinanza uno spazio vissuto e da vivere ovviamente, in stretta sinergia con l’Università”.
Il Silos di Levante è stato oggetto di un intervento di rifunzionalizzazione a servizi universitari con sale di lettura/studio, punto di ristoro e ambienti espositivo museali, la Casa del Capitano è destinata ad ospitare poliambulatori e nella Guardiania d’ingresso è previsto il recupero della sede della Delegazione Centro dei Vigili Urbani e degli spazi destinati alle associazioni cittadine.
Il progetto di recupero del Silos di Levante, nel rispetto delle nuove destinazioni d’uso e delle esigenze di adeguamento normativo e di sicurezza, risulta finalizzato alla conservazione dell’edificio storico nella sua complessità e stratificazione storica.
“Questo è un luogo di riqualificazione – evidenzia la vice sindaca veronese Barbara Bissoli – del patrimonio monumentale di proprietà del Comune, ma anche di rigenerazione del tessuto urbano, grazie alla presenza dell’Università che occuperà circa la metà dell’edificio. L’altra parte del Silos è destinata a progetti culturali organizzati dal Comune. Un recupero davvero straordinario di edifici che erano in disuso da molto tempo e che sta volgendo al termine: la chiusura dei lavori e i collaudi sono previsti per la fine d’anno”.
“Questa prima restituzione del Silos di Levante del polo Santa Marta alla città – commenta il magnifico rettore Pier Francesco Nocini – è l’esempio concreto della profonda interazione esistente tra la città e la sua università. Grazie a questo intervento di restauro avremo l’opportunità di offrire alle nostre studentesse e ai nostri studenti spazi di studio con tre aule da oltre cento posti ciascuna. Potremo, inoltre, accoglierli in un contesto ricco di storia, in uno dei quartieri cittadini che, grazie anche alla presenza dell’ateneo e al lavoro sinergico con il Comune, sta diventato uno dei centri della vita culturale di Verona”.
“Un luogo che è anche museale, ma va inteso in senso lato, aggiunge l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, poiché si presta all’organizzazione di molteplici forme di progettualità culturale”.
“Questo spazio – prosegue l’assessore alle Politiche giovanili Jacopo Buffolo – rende il polo di Santa Marta ancora più attrattivo per gli universitari con aule studio dai dettagli architettonici austriaci, ricordo di un illustre passato, molto luminose e affacciate sulla Provianda e sul giardino. Il Silos di Levante completa questo polo che sarà sempre più vissuto da ragazze e ragazzi che possono finalmente contare su quegli spazi che sono necessari e sempre più richiesti dalla gioventù”.
Il Silos di Levante ospiterà anche, all’ultimo piano, degli spazi espositivi museali nell’ala orientata a nord dove si trovano i silos in cemento armato una volta destinati a contenere le granaglie che alimentavano la produzione panificatoria della Provianda. Al piano terra una zona ristoro sarà accessibile sia agli utilizzatori dei nuovi spazi del Silos di Levante, gli universitari, sia alle cittadine e cittadini frequentatori del compendio.
L’architetto di Politecnica e direttore tecnico dei lavori Micaela Goldoni ha raccontato in dettaglio la filosofia dell’intervento che “è stato di carattere molto conservativo. Abbiamo cercato di mantenere inalterati gli aspetti di archeologia industriale I punti fondamentali che hanno guidato la stesura del layout architettonico, sono stati la conservazione e il restauro in loco dell’impianto dei macchinari per la risalita e lo stoccaggio delle granaglie presenti, che sarà parte integrante dell’allestimento museale; la minimizzazione dell’impatto delle nuove strutture nei confronti della materia esistente nell’ottica di conservare integri otto Silos nella parte centrale, con conseguente modifica della distribuzione dei percorsi museali interni a queste otto strutture in cemento armato”.
E’ stata anche mantenuta e valorizzata la scala esistente di epoca austrica nel percorso espositivo. I macchinari di risalita delle granaglie sono stati conservati in parte e li si possono ammirare salendo delle passerelle che collegano un piano all’altro.
L C