Riparte, nonostante il Covid, il progetto contro l’alcolismo portato nelle scuole da ANAS e Alcolisti Anonimi.

progetto nelle scuole, "mai troppo piccoli per parlare di alcool"

Riparte oggi il progetto “Non troppo piccoli per parlare di alcool”, progetto che mette in guardia i giovanissimi delle scuole veronesi dei danni provocati dall’alcool. Questo primo incontro è stato programmato nell’istituto Comprensivo n°5 “Santa Lucia” – Verona Via Mons. Bellomi dai volontari dell’Associazione Nazionale Azione Sociale e degli alcolisti anonimi. L’assemblea inizia con il far vedere agli studenti delle immagini con base scientifica sugli effetti negativi dell’alcool e i vari motivi per cui è sconsigliata l’assunzione, presentazione che verrà esposta da un volontario ANAS, successivamente i ragazzi sentiranno la testimonianza di una persona che ha vissuto il problema in prima persona che fa parte degli alcolisti anonimi oltre alla testimonianza sentiranno il racconto di un familiare di alcolisti dove spiegherà come viene vissuto questo problema in famiglia, infine verrà lasciato spazio alle domande dei ragazzi.

Il Portavoce di ANAS Dr. Francesco Bitto, che sarà presente anche ad alcuni incontri, ha tenuto a dichiarare “C’è tanta voglia di tornare alla normalità anche nel mondo scuola e i progetti non possono essere lasciati nel cassetto ancor più se toccano tematiche che sono ancor più devastanti perché non hanno una temporaneità ma sono quasi costanti nel tempo tra i giovani. Ringrazio le scuole che hanno chiesto il nostro intervento perché seguendo i giusti protocolli i nostri ragazzi devono ricevere le giuste informazioni e questo aspetto non è derogabile”.Il progetto è inserito tra quelli proposti dalla Rete Cittadinanza e Costituzione delle scuole di Verona e provincia.

La dott.ssa Anna Lisa Tiberio coordinatrice della Rete di Cittadinanza e Costituzione  valorizza in ogni contesto questo  progetto  rivolto al mondo giovanile per i valori proposti e le strategie metodologiche messe in atto per affrontare questi temi con tatto pedagogico  e sensibilità relazionale adeguate all’età degli studenti.

Il prof. Giuseppe Venturini dell’Ufficio scolastico di Verona  dichiara  che  è necessario continuare a mettere in campo queste progettualità per prevenire ogni forma di dipendenza visti i dati   che devono far riflettere il mondo degli adulti.