Presso il paese di Avesa si ricomincia a sentir parlare di ponte, e i tecnici addetti ricominciano i lavori per terminare la progettazione della strada di collegamento fra via della Consortia e via Camposanto. Un ponte percorribile lungo 10 metri che permetterà di attraversare il progno agilmente, senza dover circumnavigare attorno ai quartieri. Un’opera utilissima sia ai residenti che ai lavoratori della zona interessata.
L’opera era già tra le maggiori priorità, poi la tragedia del Ponte Morandi, e perciò la decisione di intensificare le verifiche sulla staticità di qualsiasi infrastruttura cittadina, e il Coronavirus, hanno fatto si che si posticipasse la realizzazione.
L’ipotesi di progettazione più accreditata è una strada percorribile in entrambi i sensi, con un passaggio pedonale laterale. Un intervento del valore di 300 mila euro, già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche, che sarà compiuto entro un anno.
Con l’alluvione del settembre 2018, il transito tra una sponda e l’altra del torrente era divenuto inagibile. Il Comune si era mosso tempestivamente per ripristinarlo, ma il Genio civile, e con ciò la Regione Veneto, era intervenuto tempestivamente perché la priorità era evitare il rischio idrogeologico e le esondazioni quando il progno era in piena. Si tratta, infatti, di un “letto” che con le piogge si riempie velocemente, soprattutto visti i fenomeni temporaleschi di forte intensità degli ultimi anni.
La Regione Veneto era intervenuta per ripristinare gli argini con massi ciclopici, creando un fossato di 2,5 metri di altezza. La tragedia del ponte Morandi di Genova, infatti, aveva alzato l’allarme nazionale sulla staticità dei cavalcavia. L’Amministrazione comunale, mentre finanziava e verificava la tenuta dei ponti cittadini, aveva anche interpellato il Comfoter di supporto e il Genio Pontieri di Piacenza, per creare una struttura temporanea prefabbricata. Ma gli investimenti sono poi ricaduti sulle strutture da rinforzare, per eliminare ogni rischio per chi percorre la strada: 3 milioni per Ponte Nuovo, 2 milioni e 100 per il cavalcavia di viale Piave, 200 mila euro per canale Camuzzoni. E nel mezzo il Coronavirus, con l’urgenza di adeguare tutte le scuole per consentire ai bambini di ritornare in classe in tutta sicurezza.
L’inizio dei lavori è pianificato per l’anno prossimo.
“La progettazione è avviata”, ha chiarito il sindaco di Verona Federico Sboarina. “Le criticità degli ultimi anni hanno bloccato questa infrastruttura necessaria al quartiere, ma è già inserita nel Piano triennale delle opere pubbliche. In questi anni le emergenze si sono susseguite con estrema rapidità. Prima la tragedia del ponte Morandi che ci ha portati a investire milioni di risorse per monitorare e verificare la staticità dei cavalcavia cittadini e poi per la messa in sicurezza delle scuole resa necessaria dal Covid e dai protocolli che abbiamo attivato per la ripresa delle attività.
Oggi tutta questa fase emergenziale straordinaria è finita, possiamo riprendere anche con la progettazione, procedere con il finanziamento e, l’anno prossimo, eseguire i lavori. Ricordo che la priorità si è spostata su ponte Nuovo, dove è in corso un grande cantiere, perché la struttura è risultata effettivamente a rischio crollo, ovviamente questo ha comportato una revisione delle priorità”.
L C
Fonti: https://www.veronaoggi.it/