A partire da settembre prenderà inizio la prima fase partecipativa, di ascolto e di confronto con la Città scaligera per la riscrittura del Piano Regolatore Comunale. L’Amministrazione comunale veronese getta così le basi per la realizzazione della Verona di domani, più inclusiva, accogliente, accessibile e ospitale.
Un nuovo viaggio, un nuovo iter, diverso rispetto al passato, che pone al centro il coinvolgimento e la partecipazione della città dai più piccoli ai più complessi processi di cambiamento che la riguardano, portati avanti dall’Amministrazione secondo le Linee programmatiche 2022-2027, approvati dal Consiglio comunale nel dicembre scorso, che attraverso la definizione di indirizzi ed obiettivi strategici, descrivono una nuova idea di città la quale si prende cura di ogni sua componente per garantirne l’equilibrio.
Si punta ad avviare una rete costantemente attiva e aperta, mediante la quale portare avanti l’ampia e complessa ‘ristrutturazione urbanistica’ legata alla revisione del Piano. La fase partecipativa e di primo ascolto si protrarrà almeno fino alla fine dell’anno e sarà effettuata attraverso assemblee pubbliche realizzate in tutte le otto Circoscrizioni, work shop promossi su temi specifici e altre modalità di partecipazione che saranno via via sviluppate dal Comune.
La delibera per l’avvio della prima fase partecipativa, con i relativi indirizzi, è stata approvata venerdì 4 agosto nella mattinata dalla Giunta su proposta della vicesindaca con delega alla Pianificazione urbanistica Barbara Bissoli.
“Diamo formalmente l’avvio al procedimento di revisione generale del PRC, con una nuova modalità di lavoro orientata al confronto e al dialogo aperto con la cittadinanza, le Circoscrizioni, la costellazione universitaria, professionale, sindacale e imprenditoriale, per conoscere bisogni e visioni sulla Verona di domani – ha chiarito la vicesindaca Barbara Bissoli –. Dopo l’approvazione del bilancio di previsione e del Documento Unico di Programmazione, avvenuta ad aprile di quest’anno e del Piano Esecutivo di Gestione per l’esercizio finanziario 2023, avvenuta il 2 maggio scorso, sono stati resi disponibili i fondi per poter avviare l’iter di revisione. Il coordinatore di questo ampio iter di revisione, individuato sulla figura del dirigente della Direzione Urbanistica comunale, si doterà di un gruppo di lavoro interdisciplinare, cui prenderà parte anche un professionista esperto in processi di partecipazione. Data la complessità delle attività collegate alla revisione del PRC, a partire dall’aggiornamento del quadro conoscitivo che ha quasi vent’anni, è infatti necessario un gruppo di lavoro interdisciplinare, costituito da personale del Comune e da professionisti esterni. Le linee di indirizzo di questa revisione sono mutuate dalle Linee programmatiche di mandato, proposte dalla Giunta e approvate dal Consiglio comunale nel dicembre scorso, e descrivono quella che è una nuova idea di città, caratterizzata dall’housing sociale e vocata alla prossimità dei servizi, al senso di comunità, alla coesione sociale, allo sviluppo economico e alla rigenerazione urbana sostenibile, senza consumo di suolo, alla transizione ecologica, alla riforestazione e alla rinaturalizzazione del territorio, culturalmente vivace e aperta, e che valorizza i propri tesori paesaggistici e monumentali”.
Tra gli obiettivi correlati alla revisione del PRC, vi è infatti la volontà dell’Amministrazione di costruire una città dove la riqualificazione e la valorizzazione delle caratteristiche specifiche del territorio sono al primo posto, con una particolare attenzione ai Parchi delle Mura e dell’Adige, dalle colline al centro cittadino veronese, per una idea urbanistica che si rifà all’idea di città arcipelago, costituita dai quartieri rigenerati e connessi da un sistema di aree verdi quanto più permeabili. Una città la quale si occupa in modo significativo della cura del patrimonio monumentale e del suo patrimonio immobiliare, della riqualificazione delle piazze, dei parchi, del recupero delle varie aree verdi. Oltretutto, che pone attenzione all’ambito produttivo, per un rafforzamento del suo ruolo quale polo logistico intermodale.
L C