Progetto Amia-Fatersmart: servizio operativo anche al centro accoglienza diversamente abili.
Il progetto Fatersmart iniziato nel gennaio 2020, ha visto la città scaligera capofila in un progetto unico in Italia. Un progetto che coniuga tutela dell’ambiente e riuso ed economia circolare. Mese dopo mese si amplia con nuove postazioni e nuove location operative. I pannolini usati diventano così una risorsa grazie all’innovativo programma di raccolta per il loro recupero ed il loro riciclo totale. Da materiale di scarto inutilizzabile, diventano fonte preziosa per il recupero di cellulosa, plastica e polimero super assorbente.
In pochi mesi sono state raccolte quasi 100 tonnellate di pannolini. Un’attività resa possibile grazie alla tecnologia sviluppata da Fatersmart, da Pampers e al posizionamento nei punti strategici della città di numerosi SMART BIN. Innovativi cassonetti automatizzati per la raccolta differenziata di prodotti assorbenti.
Tutto il materiale raccolto viene confluito da Amia alla società Contarina Spa a Lovadina di Spresiano in provincia di Treviso, dove è operante il primo impianto al mondo Fatersmart che consente il recupero dei materiali che compongono i pannolini usati.
Sono sempre di più le strutture che hanno richiesto ad Amia la possibilità di essere coinvolte in questo progetto. Infatti anche l’istituto Cerris, rinomato centro di accoglienza residenziale e semiresidenziale ad elevata integrazione socio-sanitaria per soggetti diversamente abili, ubicato sulle Torricelle, ha richiesto tale servizio.
Il presidente di Amia Bruno Tacchella si è recato in sopralluogo presso la struttura, dove saranno operativi 3 nuovi contenitori dalla capienza di mille litri cadauno. Erano presenti il Direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Azienda ULSS 9 Scaligera, Dr. Raffaele Grottola ed il Direttore dell’UOSD Cerris, Dr.ssa Ebba Buffone.
Tacchella : “Un progetto pilota che ha nella ricerca di nuove forme di riciclo dei rifiuti e nella “circular economy” la sua principale mission. Diamo nuova vita a materiali come plastica e cellusola. Così si riduce l’ inquinamento e i costi di smaltimento, a vantaggio dell’ambiente e della collettività. L’ampliamento del servizio anche alle case di riposo è un passo ulteriore per incrementare questo percorso di ecosostenibilità. Siamo particolarmente orgogliosi della buona riuscita del primo anno della sperimentazione. I dati sono assolutamente incoraggianti”.
Il direttore Ebba Buffone ha accolto con entusiasmo, in accordo con la Direzione Generale dell’ULSS 9, l’invito a partecipare all’attività sperimentale proposta da Amia: “Per molto tempo l’economia ha funzionato secondo un modello di tipo lineare. Oggi si assiste al graduale passaggio verso un’economia di tipo circolare, dove il concetto è quello di poter riciclare i prodotti e i materiali già esistenti. L’attività proposta da Amia Verona rappresenta sicuramente un valido esempio di “best practice” per l’economia circolare”.
G.R.