“Per non essere mai più sole”, convegno sull’ impegno delle donne veronesi nella lotta contro la violenza sessuale.
In ricordo della mobilitazione e delle lotte contro la violenza sessuale che il movimento delle donne di Verona ha portato avanti negli anni ’70, a sostegno delle vittime, denunciando la parzialità della legge e delle procedure giudiziarie, l’Università organizza il convegno “Per non essere mai più sole”, che si terrà venerdì 22 ottobre dalle 16 alle 19, in aula T3, Polo Zanotto, Viale dell’Università 4.
L’appuntamento intende rievocare un’iniziativa politica che ha rappresentato una pagina importante della storia delle donne, con un’enorme risonanza mediatica a livello nazionale.
“Qui per la prima volta in Italia, spiega Nadia Maria Filippini, coordinatrice scientifica dell’evento, socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche e già docente dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, il movimento delle donne, d’intesa con la parte civile, chiese che il processo si svolgesse a porte aperte, non solo per esprimere solidarietà e vicinanza alla vittima, ma anche per portare a conoscenza dell’opinione pubblica le gravi distorsioni di un codice penale fascista che derubricava il reato tra i delitti contro la morale e non contro la persona, puntando il dito anche contro la cultura maschilista che poneva la vittima sul banco degli imputati anche nelle aule del Tribunale. L’iniziativa divenne modello di mobilitazione a livello più generale e fu ripresa negli anni successivi nel territorio nazionale, stimolando una fase di ampia riflessione e dibattito sul tema della violenza sessuale. Ne emerse l’urgenza di un radicale cambiamento legislativo, la necessità di avviare servizi di aiuto alle donne vittime di violenza e iniziative di prevenzione”.
Si avviava così il lungo iter che ha portato alla legge 66/1996 (Norme contro la violenza sessuale), che considera finalmente lo stupro come delitto non più contro la morale, ma contro la persona. Inoltre incominciarono a prendere corpo i centri anti-violenza.
“L’evento è organizzata in collaborazione con la Società Italiana delle Storiche (SIS), aggiunge Marina Garbellotti, referente in Ateneo dell’evento, un’associazione di docenti e insegnanti che da anni promuovere la ricerca storica, didattica e documentaria sulla storia delle donne e del genere, ponendosi come obiettivo la valorizzazione della soggettività femminile. Il programma vede, accanto alla relazione di Filippini, gli interventi della storica Paola Stelliferi (Università Roma3), della ex senatrice Tiziana Valpiana e degli avvocati Vincenzo Todesco e Cinzia Mazzi, coordinati da Simona Feci dell’Università di Palermo. A sottolineare la continuità dell’impegno delle donne veronesi nella lotta contro la violenza sessuale e ad illustrare le maggiori iniziative e i più importanti servizi presenti oggi in città, saranno l’assessora alle Pari Opportunità Francesca Briani (responsabile del servizio comunale antiviolenza P.E.T.R.A – Pratiche Esperienze Teorie Relazioni Antiviolenza), Marisa Mazzi, di Isolina e…, Associazione per la prevenzione del femminicidio, Giulia Siviero di “Non una di meno”.
Concluderà i lavori la senatrice Valeria Valente, Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio.
All’evento sarà possibile accedere solo se in possesso di Green Pass in corso di validità.
L’appuntamento sarà accompagnato dalla lettura di documenti, recitati da Sara Bigardi e Laura Pece, e da canzoni femministe con Grazia De Marchi e Deborah Kooperman alla chitarra.
Programma e prenotazioni su www.univr.it/maipiusole
G.R.