Il 2020 è l’anno interazionale dell’infermiere, in coincidenza con i 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, considerata la “madre” dell’infermieristica moderna, nata il 12 maggio 1820.
Quindi oggi si festeggia:
- Anno mondiale dell’ Infermiere,
- Giornata internazionale dell’ Infermiere,
- bicentenario della nascita di Florence Nightingale, madre dell’Infermieristica moderna
Il direttore generale OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus spiega come “’Gli infermieri sono la spina dorsale di qualsiasi sistema sanitario. Oggi, molti di loro si trovano in prima linea nella battaglia contro Covid-19” e i governi devono investire in una massiccia accelerazione dell’istruzione infermieristica, nella creazione di posti di lavoro infermieristici e nella leadership. Senza infermieri i Paesi non possono vincere la battaglia contro i focolai, raggiungere una copertura sanitaria universale e gli obiettivi di sviluppo sostenibile.
“Io uso il termine nursing come stimolo di miglioramento”, scriveva la Nightingale e “noi come Federazione nazionale degli ordini degli infermieri in Italia l’abbiamo presa in parola – dichiara Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – facendo crescere la professione, migliorandone la struttura professionale e la qualità e ridefinendone le responsabilità a vantaggio dei pazienti e del sistema del welfare che si rende garante di assistenza e orientamento alla salute per l’intera collettività nazionale”.
“Il nostro fine – spiega – è assistere i pazienti, individuarne le necessità ed essergli vicini, incidere nel processo organizzativo e decisionale del sistema e dare risposte mirate alle contingenze economiche e ai bisogni che emergono dall’ attuale scenario demografico ed epidemiologico. E nella pandemia lo stiamo dimostrando: tra gli infermieri c’è il maggior numero di operatori sanitari positivi a COVID (circa il 52%). Tra gli infermieri c’è chi muore di COVID per assistere ed essere vicino ai pazienti, ma lo fa comunque senza il minimo tentennamento. Tra gli infermieri il principio è uno solo: prendersi cura, perché il loro obiettivo assoluto è la salute di tutti”.
“Gli infermieri ci sono. Lo sanno i cittadini che li riconoscono in questo periodo come unici compagni nei loro momenti di bisogno, sia dal punto di vista clinico che umano, perchè per gli infermieri, come recita il Codice deontologico, il tempo di relazione è tempo di cura. Lo hanno dimostrato e lo stanno dimostrando anche nonostante le necessarie tute di contenimento e i tripli guanti di lattice di protezione. Lo sanno le istituzioni, che ne chiedono l’intervento nelle situazioni più gravi, rendendosi finalmente conto della carenza che la Fnopi ormai denuncia da anni e che l’OMS a livello mondiale ancora quantifica in almeno 6 milioni di unita. In Italia, ne occorrono 53mila – di cui gran parte sul territorio come infermieri di famiglia/comunità – per una vera assistenza a misura di cittadino.