Le strategie contenute nel Piano in elaborazione sono state anticipate dall’assessora alla Sicurezza. Nell’affrontare il problema, si individuano delle priorità che vanno dal coinvolgimento delle famiglie all’individuazione di spazi dove i giovani possano far fuoriuscire se stessi in diverse forme.
Una sorta di chiamata corale alla città scaligera, per coinvolgere tutti i soggetti interessati ad un fenomeno che va arginato affrontandolo su diversi fronti e che non si risolve con una sola azione. I recenti episodi di violenza sul territorio veronese che hanno visto coinvolti giovani ragazzi spesso minorenni sono materia di serio studio da parte dell’amministrazione impegnata a dare delle risposte concrete alla città di Verona. E per farlo non si può lasciare in disparte anche delle famiglie.
Su ciò ne è convinta anche l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, che sta affrontando il tema in sinergia con l’assessorato alle Politiche giovanili e che martedì 11 ottobre ha anticipato diverse linee di azione.
“Dall’analisi dei report emerge che il fenomeno sia fluido e non riconducibile a fattispecie univoche. Elemento comune pare il disagio che la pandemia ha sicuramente aumentato – ha chiarito l’assessore alla Sicurezza Zivelonghi- . Ma anche il vuoto o l’ inadeguatezza dei ruoli, a cominciare dalla famiglia. La nostra sfida è quella di intercettare e rivolgerci anzitutto a quelle meno sensibili alla questione e che non partecipano ai percorsi proposti dalle diverse agenzie educative presenti sul territorio. La parola d’ordine è fare rete, tra le mamme dei ragazzi in età a rischio così come tra tutte le realtà che a vario titolo hanno a che fare con il mondo giovanile e dei minori, dalla parrocchie all’associazionismo. Come Amministrazione stiamo lavorando ad un piano che sarà messo a punto nelle prossime settimane. La volontà è quella di dare una risposta corale alla città, che è chiamata a interrogarsi sulla questione. Rileviamo forte la necessità di spazi da dedicare ai giovani, insieme all’assessore alle Politiche giovanili Buffolo stiamo individuando le disponibilità del Comune ma la ricerca è aperta anche a luoghi di associazioni, enti, parrocchie e privati cittadini. Fondamentale sarà anche il ruolo delle Circoscrizioni, che vogliamo coinvolgere maggiormente su tutte le questioni del territorio e in particolare su alcune tematiche che riguardano i diversi modelli di vita. Quella che quindi ci apprestiamo a percorrere è una strada nuova per metodologia di intervento e partecipazione, che andrà in parallelo con l’azione quotidiana e costante della Polizia locale e delle Forze dell’ordine, potenziata nelle ultime settimane. Stiamo anche monitorando ciò che accade nelle altre città, il recente report sulla sicurezza pubblicato dal Sole 24Ore vede al 41esimo posto, un dato tutto sommato positivo rispetto al trend di altri Comuni dove il fenomeno è già più spinto. Intercettarne le dinamiche ci permetterà di prevenirlo”.
L C