Niente Falò dell’Epifania e allerta arancione causa pressione atmosferica e Pm10 eccessivi a Verona

Successivamente al breve ristoro dei giorni scorsi dovuto alla pioggia, da martedì 3 gennaio su tutto il territorio comunale veronese infatti scatta l’allerta arancione. A causa di una comprovata situazione di bassa pressione, con la presenza di nubi basse e nebbia, che sta interessando la totalità della Pianura Padana, la stazione fissa al Giarol Grande ha registrato nuovi superamenti del valore limite giornaliero di Pm10, fissato a 50 microgrammi/metro cubo, effetto del combinato “botti” e aumento della pressione atmosferica. Dal 31 dicembre all’1 gennaio il Pm10 medio registrato da Arpav alla stazione del Giarol è passato da 43 a 73 microgrammi/mc, una variazione giornaliera davvero significativa, effetto del combinato “botti” e aumento della pressione atmosferica.

E ciò implica l’entrata in vigore di diversi divieti. Fatta eccezione per le auto compresi i Diesel Euro 5 che continueranno a circolare fino all’8 gennaio in virtù della sospensione natalizia alle limitazioni dell’Accordo di Programma del Bacino Padano, è vietato l’utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa – legna, cippato e pellet e sono vietate le combustioni all’aperto, compresi falò, barbecue e persino fuochi d’artificio.

Il Falò dell’Epifania nel 2023 non si farà. L’Amministrazione comunale scaligera ha deciso di non effettuare il tradizionale appuntamento del 6 gennaio in piazza Bra a causa del perdurare in atmosfera di una concentrazione di Pm10 oltre i valori limite giornalieri. Invece è confermata la Befana del Vigile, iniziativa organizzata dalla Polizia locale.

Sebbene sia difficile quantificare le Pm10 emesse da un falò, che dipendono da diverse variabili tra cui le condizioni atmosferiche e il tipo di combustibile usato, è evidente l’incidenza che un falò delle dimensioni come quello del Brusa la Vecia può avere per la qualità dell’aria, con valori di inquinanti che potrebbero non solamente alzarsi notevolmente, ma anche perdurare per diversi giorni.

Un rischio che l’Amministrazione comunale di Verona ha scelto di non correre, evitando oltretutto un investimento per un evento la cui realizzazione è legata anche a fattori esterni. Il prossimo bollettino Arpav sarà infatti tra due giorni e le previsioni meteo non preannunciano cambiamenti significativi. C’è poi il tema della qualità dell’aria, un’attenzione in linea con le politiche ambientali della giunta Tommasi, che sta lavorando per fare di Verona una città green. Infatti la transizione ecologica è una delle sfide cruciali dei prossimi anni che l’Amministrazione vuole affrontare come opportunità di crescita e sviluppo e che indicherà azioni e interventi non più rimandabili, trasversali a tutti gli ambiti dove opera il Comune di Verona e aperti a tutta la comunità.

Da martedì 3 gennaio vi è perciò il divieto di utilizzo di generatori di calore domestici alimentati a biomassa legnosa – legna, cippato e pellet – (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), aventi prestazioni energetiche ed emissive che non siano in grado di rispettare i valori previsti almeno per la classe 4 stelle. Non è inoltre consentito climatizzare spazi dell’abitazione quali: cantine, scale, garage o depositi.

Oltretutto sono vietate anche le combustioni all’aperto, compresi falò, barbecue e fuochi d’artificio.

Per concludere, la temperatura degli edifici classificati come residenza e assimilabili e degli edifici pubblici dovrà essere ridotta di ulteriore 1° C, quindi passare da 19° C a 18° C.
Le ulteriori informazioni sono sulla pagina dedicata all’interno del sito del Comune di Verona.

L’Accordo di Bacino Padano prevede anche tre gradi di allerta – verde, arancione e rosso – riferiti ai valori misurati della stazione di monitoraggio ARPAV posizionata al Giarol Grande, che fa da riferimento per l’agglomerato di Verona. Arpav effettua tre volte alla settimana (lunedì, mercoledì, venerdì) i controlli sulla centralina scaligera e, in caso di superamento del livello di Pm10 nell’atmosfera per più giorni consecutivi, scattano i livelli di allerta arancio o rosso.

L’emissione del prossimo bollettino di Arpav il quale darà riscontro sui livelli e sul proseguo o meno dello stato di allerta è previsto per il prossimo mercoledì 4 gennaio.

L C