Nella città di Verona si amplificano le zone a rischio idraulico

E quindi si amplifica la mappatura delle aree più esposte a rischio idraulico, e il pericolo è che vengano bloccate, o in ogni caso compromesse parecchie riqualificazioni di siti industriali o nuclei produttivi. Nella città di Verona la zona maggiormente a rischio è quella di Borgo Venezia, finora mai prima sottoposta a nessun vincolo idraulico. La novità è stata inserita nel Piano di gestione del rischio alluvioni il quale, in merito a indicazioni europee, è stato aggiornato il 21 dicembre dalla Conferenza Istituzionale Permanente dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali. A riportare questi i dati è l’Ordine degli Ingegneri di Verona.
Tra una ventina di giorni il piano sarà esposto al pubblico in Gazzetta Ufficiale, senza che ve ne sia sufficiente coscienza fra i cittadini veronesi, addetti del settore e costruttori.
“Si tratta di un Piano sovraregionale che coinvolge Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino alto Adige e che avrà inevitabili conseguenze anche sul territorio scaligero – evidenzia Marco Giaracuni, ingegnere e coordinatore della Commissione Urbanistica dell’Ordine degli Ingegneri -. L’effetto più immediato sarà quello di congelare l’attività edilizia e urbanistica di tutte le nuove aree assoggettate a rischio idraulico. In seconda battuta costringerà alla revisione se non all’annullamento della vasta mole di progettualità in itinere che per la complessità delle procedure burocratiche non è ancora stata autorizzata”.
A partire da Marzana in giù, fino ad arrivare a Quinto, Santa Croce, Poiano, e Borgo Venezia le nuove limitazioni si faranno sentire in maniera piuttosto importante, coinvolgendo almeno una decina i comuni pedemontani dell’est scaligero, oltre a un’ampia area del comune di Verona.
“È dagli anni ’60, prima che il progno Valpantena venisse raddrizzato nel percorso, che a Borgo Venezia non si verificano esondazioni e criticità”, illustra Giaracuni. “Montorio era già prima a rischio esondazione, ma la superficie delle aree sottoposte a vincolo è aumentata e pure il Pestrino è sorvegliato speciale. Abbiamo fatto presente i dubbi sulla cartografia su cui si basa il piano, forse da rivedere, chiedendo pure che i progetti già in itinere possano essere portati a termine”.
Nei recenti mesi, prima dell’adozione del Piano di gestione, l’Ordine degli Ingegneri di Verona ha portato avanti con determinazione una serrata campagna di informazione trai vari portatori di interesse, tra cui Comune, Provincia e Regione, nel tentativo di avvisare le autorità sulle ricadute che tale Piano avrebbe avuto sull’economia della regione”.
Il presidente dell’Ordine Andrea Falsirollo afferma: “Grazie all’appoggio degli onorevoli Paolo Paternoster, Alessia Rotta, Paolo Tosato, è stato cercato un dialogo con il sottosegretario all’ambiente Vannia Gava e con Marina Colaizzi, segretario generale dell’autorità di bacino, ottenendo però solo alcune generiche rassicurazioni.
Persino il presidente della Provincia Manuel Scalzotto si è adempito molto, visto che il piano coinvolge alcuni Comuni dell’est veronese come Soave, Monteforte D’Alpone, San Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane, Caldiero, San Bonifacio, Colognola ai Colli e Belfiore.
I comuni sopra citati dal piano avevano presentato una mole considerevole di osservazioni per il miglioramento della gestione del piano e sia la regione Veneto che il Friuli-Venezia Giulia erano contrari alla sua approvazione. L’imposizione dei nuovi vincoli avrà un impatto severo sull’economia dei territori coinvolti e sull’intera filiera delle costruzioni, in un momento in cui il sistema Italia mira proprio al rilancio del settore. Il nostro intento non è quello di mettere a rischio lo scopo per cui è nato il Piano Alluvioni, ma evitare che vengano annullati i progetti e gli investimenti effettuati sulla base del precedente Piano di Assetto Idrogeologico PAI”.
Gli effetti più rilevanti ricadranno soprattutto sulle zone classificate a pericolosità idraulica media, come appunto proprio Borgo Venezia.
E termina Falsirollo: “Il nostro Ordine è disponibile a partecipare e accogliere gli incontri informativi che l’Autorità di bacino intende promuovere nei primi giorni del nuovo anno e la cui calendarizzazione, compatibilmente con l’evoluzione dell’emergenza sanitaria, verrà
comunicata a gennaio. Ci auguriamo che ci sia margine di dialogo e di revisione dei vincoli”.

L C

Fonti: https://www.mattinodiverona.it/