Militari per la sicurezza di Verona destinati al Cara di Caltanissetta.
Il Governo ha deciso di togliere 10 militari per la sicurezza di Verona per destinarli alla sorveglianza del Cara di Caltanissetta. Questo, nonostante la proroga dello stato di emergenza, il ritorno dei turisti in città, e l’avvio della stagione in Arena. A darne notizia, il vice Prefetto durante il Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica.
Gli uomini dell’Esercito erano arrivati a Verona a fine maggio, su richiesta del sindaco . Il loro compito era di supportare le altre Forze dell’Ordine durante la fase 2. Il sindaco aveva chiesto infatti di dislocare i militari, a Porta Vescovo, piazza Pradaval, via dei Mutilati, Arsenale, via Ponchielli e Riva San Lorenzo. L’ obiettivo era quello di tutelare la sicurezza e il decoro pubblico in queste aree sensibili.
“In un momento così delicato, Verona viene scippata di dieci uomini – spiega il sindaco -. Stiamo facendo tutti gli sforzi necessari per ripartire. Finalmente stanno tornando i turisti, e l’Arena ha dato il via al suo festival. Ma il Governo ci toglie anche quelle poche risorse che ci aveva inviato qualche mese fa. Uomini fondamentali per il controllo del territorio e la sicurezza, dato che Verona era già sotto organico. Così si penalizzano città attente alla sicurezza dei cittadini, per correre ai ripari in maniera emergenziale là dove c’è l’incompetenza di altri”.
“Siamo davanti ad un Governo schizofrenico. Cambia idea da un momento all’ altro senza tener conto di quanto si sta facendo , afferma l’assessore alla Sicurezza . Invece di controllare gli arrivi, toglie a noi quei pochi uomini che abbiamo perché non sa gestire la questione immigrazione. Lo confermano le numerose fughe dai Cara già registrate nelle settimane scorse. Avevamo chiesto di poter impiegare questi militari sul territorio e nei quartieri, per affrontare le situazioni che ci vengono segnalate dai cittadini . Ancor prima di ricevere una risposta, invece, da Roma hanno pensato bene di privarci di queste risorse fondamentali. Forze che, data la proroga dello stato di emergenza, avrebbero dovuto essere incrementate e non spostate altrove”.
G R