L’università di Verona è tra le istituzioni europee che coordinano gli oltre 2000 centri della rete.
L’esperienza richiesta per valutare clinicamente nuovi strumenti diagnostici, trattamenti, vaccini e altri interventi preventivi o terapeutici non può limitarsi a un singolo centro di ricerca o Paese.
La mancanza di collaborazione e solidarietà internazionale ha portato alla frammentazione e all’isolamento degli sforzi di ricerca, all’uso inefficiente delle scarse risorse economiche e un impatto ancora non ottimale sulla lotta alle malattie infettive.
È proprio da questo presupposto che è nata la rete di ricerca clinica Ecraid che comprende più di 2.000 centri in oltre 40 Paesi che si occupano:
- assistenza primaria con i medici di medicina generale
- ospedali tra cui reparti di pronto soccorso
- unità di terapia intensiva
- strutture di assistenza pediatrica
- laboratori clinici
- strutture di assistenza per anziani
Tra le istituzioni europee che coordineranno questi centri è presente anche l’università di Verona sotto la guida di Evelina Tacconelli, professoressa ordinaria di malattie infettive che sovraintenderà la rete epidemiologica “Epi-Net” e la rete di assistenza per gli anziani “Lotta-Net”.
“In Ecraid, spiega Tacconelli, valuteremo con metodologie innovative i dati clinici dei pazienti inclusi negli studi clinici, per definire l’impatto della resistenza antimicrobica ed informare gli interventi di sanità pubblica secondo il tipo di infezioni ed il luogo di ricovero dei pazienti”.
Grazie ai finanziamenti della Commissione europea e dell’Innovative medicines initiative ottenuti negli ultimi anni, la rete di ricerca clinica Ecraid è in grado di condurre ricerche cliniche di alta qualità in tempi e costi ridotti. Nel gennaio 2022, è stata creata la Fondazione Ecraid pienamente operativa per far avanzare le conoscenze nel campo delle malattie infettive.
Questo è il passo iniziale di Ecraid che si evolve in un’organizzazione autosufficiente e senza fini di lucro che conduce ricerche cliniche coinvolgendo enti sia pubblici che privati.
Marc Bonten, amministratore delegato di Ecraid e professore di epidemiologia molecolare delle malattie infettive alla University Medical Center di Utrecht nei Paesi Bassi, così spiega:
“Questa è un’opportunità storica per amplificare le risorse pubbliche e private già investite in Europa per costruire reti di sperimentazioni cliniche sostenibili. Ecraid migliorerà l’efficacia delle sperimentazioni cliniche, al fine di dimostrare scientificamente la cura ottimale per i pazienti con infezioni, causate da agenti patogeni emergenti, come Sars-Cov-2, o microrganismi non più suscettibili al trattamento attuale, come batteri resistenti agli antibiotici”
La rete fornirà un’infrastruttura europea efficiente in grado di adempiere a tutti gli aspetti degli studi clinici, dalla loro progettazione alla diffusione dei risultati e funzionerà come la spina dorsale dell’attività di ricerca clinica nel campo delle malattie infettive guidata da esperti di fama mondiale.
I principi di progettazione chiave integrati nell’organizzazione e nelle operazioni della rete garantiranno la fornitura di risposte di ricerca rapide e coordinate alle emergenze di salute pubblica che rappresentano una minaccia imminente per la salute e la sicurezza della popolazione europea.
G.R.