Una recente ricerca dell’ateneo veronese ha messo in evidenza gli aspetti positivi della presenza di turisti nella città lagunare veneziana, nella percezione dei residenti
Offre una ricca offerta culturale e il coinvolgimento nell’organizzazione di eventi, la salvaguardia dell’ambiente e la conservazione del patrimonio artistico, questi i lati positivi che derivano dall’essere una delle principali città turistiche della Penisola italiana, secondo i residenti veneziani. Quindi non solamente problematiche e difficoltà, il cosiddetto “overtourism” per la città di Venezia non ha esclusivamente un impatto negativo, ma porta vantaggi economici e a maggior ragione incrementi culturali e sociali che sono determinanti per coloro che rimangono a vivere nella città.
In merito a ciò lo dimostrano i 500 questionari raccolti per la ricerca “L’impatto del turismo sui residenti. Un’indagine nella città di Venezia” condotta dai docenti di Economia aziendale dell’università di Verona Ivan Russo e Ilenia Confente e dal docente all’università di Bologna Daniele Scarpi, pubblicata sulla rivista Annals of Tourism Research.
In merito ai questionari somministrati, e poi analizzati con il metodo Qualitative comparative analysis, un approccio che identifica molte combinazioni tra le variabili e le domande raccolte, nuove informazioni in merito al rapporto fra il turismo e i residenti veneziani sono emerse all’occhio. Per i residenti la scelta di vivere a Venezia non deriva solo dal legame con il luogo, il tempo trascorso nella città e l’impatto economico senz’altro positivo il quale possiede il turismo. Infatti la maggior parte degli intervistati non beneficia dell’apporto economico turistico ma è piuttosto l’impatto ambientale e sociale che permette ai residenti di godere delle proposte culturali e museali indirizzate ai vari turisti, partecipare all’organizzazione di eventi, la salvaguardia dell’ambiente e del conseguente patrimonio artistico che derivano dal turismo, a incidere positivamente sulla scelta di non lasciare la città sebbene le molteplici problematiche.
A partire dai risultati positivi dell’indagine, la ricerca in tale ambito proseguirà, grazie anche al finanziamento triennale del Pnrr del progetto “Interconnected Nord-EstInnovation Ecosystem”, laddove l’Università di Verona afferisce a numerosi Spoke tematici. In particolar modo, per quanto riguarda lo Spoke “Tourism, Cultural Industries and Urban Manufacturing” diretto da Cà Foscari, il gruppo di ricerca di ateneo la cui referente per l’ateneo veronese è Ilenia Confente, ed è composto dalla docente del dipartimento di Economia aziendale Vania Vigolo,Alberto Belussi e Alberto Castellani per il dipartimento di Informatica, Emanuela Bullado e Fabio Saggioro del dipartimento di Culture e civiltà e Roberta Facchinetti per il dipartimento di Lingue e letterature straniere, analizzeranno fra i vari obiettivi, le direzioni sulle quali lavorare per migliorare l’impatto del turismo sulla comunità veneziana e su quelle delle altre destinazioni coinvolte nel progetto.
“Come gruppo di ricerca dell’ateneo veronese, guidato dal dipartimento di Economia aziendale, stiamo analizzando i possibili scenari di ricerca futura, cercando di capire come ottimizzare i flussi turistici e la mobilità sostenibile sfruttando gli strumenti digitali per prediligere itinerari meno di massa e più di qualità – dichiara Ilenia Confente – Offrire quindi una proposta turistica lenta e sostenibile, che possa coinvolgere i residenti e turisti nell’ottica della salvaguardia delle destinazioni del Nord-Est che saranno oggetto delle prossime analisi”.
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Doi: https://doi.org/10.1016/j.annals.2022.103472
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