A cosa serve una scuola che non serve?”. Lo spunto di riflessione da Italo Fiorin, presidente della Scuola di Alta Formazione “Educare all’Incontro e alla Solidarietà” dell’Università LUMSA di Roma, e massimo esperto di Service Learning, intervenuto ieri all’incontro promosso dall’associazione veronese Progettomondo e dalla Rete Tante Tinte in Gran Guardia nell’ambito delle Giornate della Didattica che proseguiranno fino a domani.
“L’anima del Service Learning è di avere occhi per vedere e orecchie per ascoltare, senza pregiudizi verso i minori, favorendo percorsi didattici che creino nei giovani empatia, e desiderio di trasformarsi”, ha evidenziato Fiorin. “È questo il servizio che la scuola deve garantire alla comunità, che va ben oltre il mero insegnamento. Apprendimento e servizio sono due dimensioni dell’esperienza solitamente non collegate: la prima rimanda al mondo della scuola, la seconda a quella del volontariato. Unirle significa permette a studenti e studentesse di sviluppare competenze da mettere al servizio della comunità, in un attivo civico significativo che sviluppa un apprendimento migliore. Si esce dall’individualismo investendo sul futuro dei giovani e della comunità in cui sono inseriti”.
Il rimando di ieri ha rappresentato l’evento conclusivo del progetto Erasmus+ Learning2Serve, promosso in Italia, Spagna e Croazia dalle Ong Progettomondo, Madre Coraje e Breza insieme a tre istituti educativi, il consorzio ACES in Spagna, IC12- Rete Tante Tinte in Italia e Dokkica in Croazia, proprio per promuovere il Service Learning, stimolando e diffondendo i valori comuni di solidarietà, ascolto, rispetto dei diritti umani, sostenibilità.
Dopo una formazione dedicata ai docenti che si è svolta a marzo, Progettomondo e Rete Tante Tinte hanno accompagnato la sperimentazione di percorsi di Service Learning in 13 classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Verona e provincia, coinvolgendo associazioni, famiglie e istituzioni nella riflessione sull’importanza di lavorare insieme per rafforzarne l’applicazione.“Grazie al percorso avviato bambine e bambini hanno affrontato tematiche da grandi e vissuto in prima persona l’impegno civico”, è la testimonianza di Silvia Dalli Cani, Anna Ziviani e Maria Vitiello docenti delle scuole primarie Salgari di San Martino Buon Albergo. “Le competenze, anche relazionali, sono sbocciate sia dentro che fuori la scuola in gruppi classe con alunni di diverse provenienze e con diverse necessità didattiche, a conferma dell’inclusività del metodo. Questo ha rafforzato il senso di comunità e l’autostima. È un nuovo modo di fare scuola che cambia davvero la prospettiva e ci ha aiutate molto anche ad affrontare il cyberbullismo”.
“Al termine del percorso di Service Learning, dopo una serie di tappe affrontante in aula in diverse discipline, è stata organizzata una giornata informativa nel parco giochi vicino alla scuola, in cui ragazzi e ragazze hanno presentato alla comunità i diversi modi in cui si sono presi cura del parco stesso per valorizzarlo e farlo vivere alla comunità”, è la dichiarazione di Marco Cressoni, docente alle scuole superiori di primo grado Manzoni di Verona.
“Il servizio non è un semplice volontariato ma è un atto di cittadinanza attiva che fa crescere le conoscenze e gli apprendimenti facendo fiorire i valori comuni”, fa presente Marina Lovato dell’Ufficio Educazione di Progettomondo. “Grazie al progetto sono stati realizzati un manuale didattico per docenti, un toolkit per organizzazioni del territorio per rafforzare la relazione tra scuola e territorio, e la piattaforma web sull’educazione ai valori comuni, ”.http://www.learning2serve.eu
S.P.