In seguito alla consegna della pergamena nelle sale del Ministero della Cultura, per l’avvenuta iscrizione del Tocatì al Registro del patrimonio culturale immateriale. Il sindaco di Verona Damiano Tommasi afferma: “Il Tocatì è la dimostrazione che ciò che è più prezioso è sempre immateriale”.
Si è tenuta martedì 5 settembre nella mattinata a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura, la cerimonia di consegna delle pergamene per l’avvenuta iscrizione nel Registro del patrimonio culturale immateriale Unesco del “Tocatì, programma condiviso per la salvaguardia degli sport e giochi tradizionali”. Il Tocatì è il 17esimo elemento italiano inserito all’interno della lista Unesco l’1 dicembre scorso al termine di una candidatura multinazionale: l’annuncio è avvenuto in occasione del XVII Comitato Intergovernativo della Convenzione Unesco del 2003, riunitosi a Rabat, nel Marocco. Alla cerimonia, presieduta dal Sottosegretario alla Cultura con delega Unesco Gianmarco Mazzi, hanno partecipato: il sindaco di Verona Damiano Tommasi, l’ambasciatore di Cipro in Italia Yiorgos Christofides, la delegata al saluto del presidente della Regione Veneto Luca Zaia Fausta Bressani, i rappresentanti delegati dall’ambasciata di Francia in Italia, Stephane Poliakov e del Ministero della Cultura di Croazia, Rut Carek e Davor Trupković, il presidente dell’Associazione Giochi Antichi (AGA) Giorgio Paolo Avigo. Inoltre erano presenti anche l’Assessora alla Cultura, Turismo, Rapporti Unesco del Comune di Verona Marta Ugolini, i sindaci dei Comuni coinvolti e le associazioni locali dei gruppi ludici le quali hanno ricevuto, a loro volta, la pergamena di riconoscimento.
Ecco le parole del sindaco scaligero Damiano Tommasi: “È un premio a chi ha fatto nascere e portato avanti questa iniziativa, a chi ha invaso e occupato la nostra città con gioia creando comunità e aggregazione e coinvolgendo Paesi e regioni di tutta Europa. Lo stare insieme è uno degli elementi cardine di una comunità, è questo che come Amministratori dobbiamo valorizzare e portare avanti. Le nostre comunità sono fatte di tante individualità, ognuna ha il suo ruolo e lo può ritrovare anche attraverso lo sport e i giochi tradizionali, che ci riportano al valore più autentico della condivisione. Questo riconoscimento ci sprona a proseguire il lungo percorso già compiuto e segna l’inizio di un programma condiviso per la salvaguardia che ci vede insieme a Croazia, Cipro, Belgio e Francia per promuovere e contagiare tutte le realtà tradizionali dei nostri paesi affinché si facciano trovare pronte a prendersi ognuno un pezzettino di città e a valorizzarla attraverso i loro giochi e i loro sport. Per Verona è il secondo riconoscimento Unesco e il primo per una buona pratica immateriale. L’immaterialità della salvaguardia è forse quella più complicata delle attività da salvaguardare, perché si basa sulle persone e sulle tradizioni che si tramandano. In più, il Tocatì ha uno scopo aggiuntivo: superare una delle barriere che si sta lentamente innalzando tra le nostre comunità, che è la barriera intergenerazionale. Oggi il dialogo e l’ascolto tra generazioni sono sempre più complicati. Il Tocatì fa tornare bambini gli adulti e riesce a trasmettere alle nostre giovani generazioni quelli che sono stati i giochi di un tempo, giochi di strada, con cui si occupavano gli spazi, si abitava la città, ci si concedeva il tempo e si prendeva il silenzio e il rumore degli attrezzi. Il Tocatì è la dimostrazione di come le cose belle nascano oltre le amministrazioni, oltre i colori politici e chi ha le responsabilità pro tempore delle nostre comunità, perché si basano sulle persone che vivono la città, sui nostri legami affettivi, sulle nostre tradizioni e su quello che di più prezioso abbiamo, che è proprio immateriale. È proprio un giorno speciale per tutta la città di Verona”.
L C