Ieri bambini e famiglie hanno riempito il Teatro Ristori, rimanendo incantati dalla prima rappresentazione nazionale del Piccolo Principe. Uno spettacolo prodotto dall’Atelier Elisabetta Garilli e che ha dato vita ai personaggi e agli innumerevoli insegnamenti della celebre opera letteraria di Antonie De Saint-Exupéry. La musica, la lettura di alcuni passaggi del libro e coloratissime illustrazioni dal vivo proiettate su un grande schermo hanno avvolto il pubblico nella narrazione, dialogando insieme e accompagnando grandi e piccini nei diversi mondi fisici e mentali visitati dal Piccolo Principe. E soprattutto nella sua amicizia con l’aviatore sperduto nel deserto del Sahara, occupato a riparare il suo velivolo per rientrare a casa e ritrovare sé stesso.
Le musiche composte da Elisabetta Garilli e interpretate dall’insieme cameristico Garilli Sound Project hanno guidato passo dopo passo l’aviatore, e con lui anche il pubblico, nel riscoprire il mondo con occhi diversi e a guardarlo con maggiore entusiasmo, fantasia e soprattutto con il cuore. Ogni musicista con archi, fiati, percussioni e la pianoforte elettrico è diventato infatti parte integrante della storia, così come il Coro di Voci Bianche Novecento che ha abbattuto più volte la quarta parete, invitando il pubblico a cantare e ad assimilare le parole di una canzone che racchiude alcuni dei messaggi del Piccolo Principe: iniziare ad ascoltare di più col cuore, scegliendo i sentimenti ai beni materiali, e perseguire sempre i propri sogni anche se si possono presentare delle difficoltà insormontabili, come la ricerca di un pozzo d’acqua in un deserto.
Oltre alla musica, la forza dello spettacolo sono state le interpretazioni degli attori Enrico Benati, nei panni del Piccolo Principe, ed Enrica Compri che con grande abilità cambiava di volta in volta voci e toni per interpretare l’aviatore e gli altri abitanti dei mondi visitati incantati di De Saint-Exupéry. Ma la cosa più sorprendente agli occhi dei più piccoli è che le loro parole riuscivano a prendere forma visivamente grazie alle raffigurazioni dei personaggi e dei pianeti in 3D, ai disegni dello spazio o del deserto e alle illustrazioni in bianco e nero disegnate sul momento da Serena Abbagnato. Tutte queste immagini venivano infatti riprese da telecamere con diverse angolazioni e proiettate su un grande schermo durante tutto lo spettacolo, supportando la narrazione e l’immaginazione di adulti e bambini. Un grande lavoro realizzato da Serena Abbagnato che, nascosta nella buca sotto il palco, muoveva i suoi personaggi, aprendo delle finestre sui diversi mondi mentali e fisici creati da De Saint-Exupéry, ma anche sull’incontro del Piccolo Principe con l’aviatore, con la volpe e con le rose. Tutti momenti importanti che gli permettevano di insegnare al pubblico il valore del tempo e quanto possa essere importante sfruttarlo costruendo delle relazioni speciali.
«Il nostro Atelier è l’unico in Italia a organizzare manifestazioni basate sulla musica dal vivo e l’illustrazione in presa diretta – dice Elisabetta Garilli -. I nostri spettacoli catturano l’attenzione di migliaia di famiglie e scolaresche, sostenendo la divulgazione dell’arte e della cultura attraverso la potenza della musica».