Verona Sociale

Il giorno del ricordo all’Università di Verona

“La storia del confine orientale tra nazionalismi e ideologie” è il titolo della conferenza che si terrà lunedì 13 febbraio alle 17:30 in Aula SMT06 presso il Polo Santa Marta, in occasione del Calendario Civile per il Giorno del Ricordo 2023. Il relatore sarà il docente dell’università di Roma La Sapienza Massimo Bucarelli. 

I saluti istituzionali saranno portati dalla delegata del rettore al Public Engagement e docente di Filosofia politica d’ateneo Olivia Guaraldo e dal direttore del dipartimento Culture e civiltà e docente di Linguistica italiana d’ateneo Arnaldo Soldani. Modererà la conferenza la docente di Storia contemporanea dell’università di Verona Giovanni Bernardini. 

“Proponendo al pubblico cittadino questa conferenza – afferma il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini – l’università di Verona contribuisce, con le competenze scientifiche che le sono proprie, ad arricchire il dibattito pubblico su questioni importanti che riguardano la nostra storia e la nostra identità civile. Riteniamo infatti che il contributo dell’Università alla discussione pubblica sia fondamentale, tanto più su temi che riguardano le vicende complesse del recente passato, come quella del fronte orientale. Si tratta di una storia che ha al suo centro, non lo dobbiamo dimenticare, le numerose storie di sofferenza di cui sono state protagonisti soprattutto le popolazioni civili, coinvolte loro malgrado nelle dinamiche ideologiche e militari proprie di un secolo carico di violenza. Comprendere quei fatti, seppure nella loro complessità, può contribuire a far sì che non si ripetano”.

Il docente di Storia delle Relazioni Internazionali e Storia dell’Integrazione Europea all’università “La Sapienza” di Roma Bucarelli si è concentrato nel suo percorso di ricerca a maggior ragione sullo studio della politica estera italiana nel Novecento, con particolare riferimento all’azione internazionale dell’Italia verso le regioni mediterranee, balcaniche e mediorientali, e alle strategie attuate dall’Eni in Medio Oriente negli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta dello scorso secolo. Risultato di questa attività di ricerca e di studio è stata la pubblicazione di monografie, volumi collettanei e saggi dedicati a diversi aspetti, momenti e problemi delle strategie italiane verso le regioni balcaniche, alle relazioni dell’Italia con la Libia di Gheddafi,  alla politica petrolifera italiana in Iraq e in Iran e ai rapporti con l’Urss di Gorbačëv.

Nel corso dell’incontro che si svolgerà presso l’ateneo Bucarelli cercherà di ricostruire una delle pagine più nere della storia recente con le violenze perpetrate nei confronti della popolazione al confine orientale italiano con la Jugoslavia. Sarà analizzata la politica di potenza del regime fascista, allargando ancora di più lo sguardo e la cornice temporale. In questo modo la degenerazione del periodo fascista diventa una fase, drammatica e tragica, di una questione più ampia e profonda, quella della semplificazione nazionale tra italiani e slavi del sud, diventata urgente con l’affermazione del principio di nazionalità, ma di difficile soluzione in uno spazio, come quello adriatico e balcanico, dove i diversi gruppi nazionali si sono sovrapposti, confusi e frammentati, per svariatisecoli.

L’evento è realizzato in concomitanza con il Centro Hannah Arendt dell’ateneo e il Center for European Studies.

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