Il contributo complessivo erogato dalla Regione Veneto sarà suddiviso tra i 36 Comuni dell’Ambito territoriale sociale AtsVen_20 facenti capo ai Distretti 1 e 2 dell’Ulss 9 Scaligera. L’assessora alle Politiche Sociali Luisa Ceni evidenzia “come le risorse siano insufficienti rispetto alle richieste”.
La Giunta comunale scaligera ha deliberato martedì 15 aprile l’adesione del Comune di Verona al programma regionale di interventi per le famiglie fragili che prevede 592.074 euro di contributi. Queste risorse saranno ripartite tra i 36 Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale AtsVen_20 cui fanno capo i 36 Comuni provinciali dei Distretti 1 e 2 dell’Azienda Ulss 9 Scaligera.
“Si conferma l’intervento finanziato dalla Regione – afferma l’assessora alle Politiche sociali e per il terzo settore Luisa Ceni – per sostenere le famiglie in difficoltà. La Giunta ha ripreso quanto deliberato dal Comitato dei Sindaci dei 36 Comuni dei Distretti 1 e 2: si tratta di una concreta risposta a tante famiglie che per diversi motivi presentano aspetti di fragilità. E’, però, una risposta non sufficiente alle numerose domande che pervengono ai nostri servizi sociali, tanto che l’anno scorso le risorse messe a disposizione non sono state sufficienti a far fronte alle richieste di tutti i soggetti ammessi a contributo. Nonostante questa situazione sia stata fatta presente nelle sedi regionali di competenza, con una contestuale richiesta di incrementare le risorse a disposizione, lo stanziamento dei fondi è stato confermato nel medesimo importo”.
Per il 2023, sono state confermate le modalità di suddivisione delle risorse tra gli interventi a favore di tre tipologie di famiglie fragili.
Si tratta delle famiglie, con figli minori di età rimasti orfani di uno o entrambi i genitori e un’attestazione Isee inferiore ai 20mila euro, per le quali è previsto un contributo di 1.000 euro. Per le famiglie monoparentali e famiglie di genitori separati o divorziati in situazioni di difficoltà economica è sempre previsto un intervento economico di 1.000 euro per ciascun nucleo, purché il relativo Isee non superi i 20mila euro. Sono poi previsti interventi per le famiglie numerose con figli a seguito di parto trigemellare, indicati nella certificazione Isee e famiglie con numero di figli pari o superiore a quattro, di cui almeno un minorenne. E’ previsto un contributo di 900 euro per ogni figlio o figlia trigemellare e di 125 euro per ciascun figlio minorenne. Il limite massimo di reddito è sempre di 20 mila euro ai fini Isee.
L C