I Musei Civici veronesi approdano su Google Arts & Culture.
I Musei Civici si potranno ammirare anche su Google Arts & Culture, la più grande piattaforma di condivisione internazionale al mondo. Si allarga così la platea di visitatori che, attraverso la modalità online, possono entrare nelle sale espositive ed ammirarne le collezioni, in modo completamente gratuito.
Sono già disponibili collegandosi ai link, le prime due esposizioni della più ampia offerta museale cittadina:
- Museo di Castelvecchio https://artsandculture.google.com/partner/museo-castelvecchio
- Museo Lapidario Maffeiano https://artsandculture.google.com/partner/museo-lapidario-maffeiano
L’obiettivo dell’Amministrazione è proseguire nella digitalizzazione di tutte le collezioni dei Musei Civici e arricchire così il database a disposizione della piattaforma che Google dedica al settore dell’arte e della cultura.
La novità è stata illustrata oggi dall’assessre alla Cultura Francesca Briani insieme ala direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi.
“Un modo per redere accessibili a tutti le nostre esposizioni così come i percorsi narrativi che sono stati creati appositamente per il web con una modalità semplice e accessibile da ogni parte del mondo, ha spiegato l’assessore Briani. Verona è dotata di un sistema museale che lavora 12 mesi all’anno e che è fortemente impegnato per rinnovare e rendere sempre vivaci le proposte al pubblico. Non ci siamo fermati nemmeno durante la pandemia, abbiamo continuato a lavorare per nuovi allestimenti e per arricchire i musei con importanti e prestigiosi prestiti – ha aggiunto l’assessore -. Il progetto con Google Arts completa il processo avviato per promuovere universalmente il patrimonio artistico e culturale della nostra città”.
“Si completa il grande lavoro realizzato in questi quattro anni per potenziare la pubblicazione online della collezioni museali, ha spiegato la direttrice Rossi. Alla base c’è la cura delle collezioni, la catalogazione e la documentazione, sono questi gli strumenti che permettono di raggiungere non solo lo studioso e la comunità scientifica, ma il pubblico il più vasto. I percorsi online consentono di entrare virtualmente nelle sale, la capacità di restituzione dei dettagli è davvero impressionante e il linguaggio è semplice e comprensibile a tutti. Ogni immagine rimanda inoltre alla geolocalizzazione del museo che la ospita e al sito web di riferimento”.
G.R.