Grazie alla Variante 29, l’ex Campone potrebbe diventare un ostello.
L’ex Campone un tempo era il carcere cittadino. Al primo piano i parlatoi dove i detenuti incontravano i parenti, la mensa, il cinema e gli uffici delle guardie. Al secondo le celle vere e proprie, stanzoni che ospitavano fino a trenta carcerati.
La struttura fu realizzata intorno alla metà del 1850 per diventare caserma di fanteria asburgica.
Ai militari asburgici seguirono quelli italiani, che vi rimasero fino al secondo dopoguerra, quando la struttura, per la capienza e le caratteristiche, venne destinata a carcere.
Rimase tale per diversi decenni, poi la dismissione nel 1997 quando venne inaugurata la casa circondariale di Montorio.
Diverse le ipotesi che si sono susseguite negli ultimi anni non solo per toglierlo dal degrado, ma anche per restituirlo alla città con funzioni adeguate alla posizione centralissima oltre che alla vicinanza con la cittadella della giustizia veronese.
La svolta arriva con la Variante 29. La riqualificazione dell’ex Campone è infatti una delle 145 manifestazioni di interesse che hanno partecipato allo specifico bando.
L’idea è quella di sfruttare la vicinanza con il centro e con il tribunale, realizzando al piano terra alcuni negozi, uffici, bookshop, locali per la ristorazione.
Per il secondo piano si pensa ad un ostello, per promuovere un turismo giovane e ampliare l’offerta cittadina.
L’ipotesi di creare un parcheggio di tre piani interrati, sarebbe anche una risposta alla necessità di nuovi posti auto nella zona, e libererebbe l’area esterna per realizzare un ulteriore polmone verde.
I vincoli monumentali del compendio ne aumentano il valore storico, simbolico e architettonico.
Elementi che i proprietari vorrebbero valorizzare approfittando della vicina cinta magistrale.
Demolendo l’attuale recinzione su via Del Fante, si potrebbe infatti ricavare un’ampia corsia pedonale che arriverebbe, attraverso una passerella o altre soluzioni adeguate, a collegarsi direttamente con il bastione di San Francesco.
Il sindaco ha così commentato durante il sopralluogo:
“Entrare qua dentro fa sempre effetto, sapendone la storia. Sono anni che si parla di come recuperare questo immobile misterioso . Ora, grazie alla Variante 29, c’è la possibilità concreta di farlo rivivere e di connetterlo con il tessuto cittadino. Al di là di questo muro, a pochi metri di distanza, c’è la cittadella della giustizia veronese, il tribunale con tutte le sue sezioni, la corte d’assise e gli uffici giudiziari, per migliaia di persone che ogni giorno vi transitano. Bene l’idea dell’ostello, per un’offerta turistico-ricettiva a 360 gradi. Continuiamo con i sopralluoghi per vedere sul posto le tante e interessanti proposte che sono arrivate al bando e per renderci conto di come sarà Verona grazie al processo che abbiamo avviato. La rigenerazione che vogliamo deve inserirsi correttamente e in modo armonioso nel contesto, diventandone valore aggiunto”.
G.R.