Identità e confini in costruzione. L’Alto Adriatico dopo la Seconda Guerra Mondiale
Il 10 febbraio si celebra il Giorno del Ricordo per conservare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.
L’università di Verona parteciperà alla giornata con il webinar “Identità e confini in costruzione. L’Alto Adriatico dopo la Seconda Guerra Mondiale”, in programma per il 9 febbraio alle 17.
L’incontro ospiterà Mila Orlić, Assistant Professor nel dipartimento di Storia dell’università di Rijeka e esperta dei conflitti avvenuti nella zona dell’Alto Adriatico.
Porteranno i saluti istituzionali Olivia Guaraldo, delegata del Rettore al Public engagement e Arnaldo Soldani, direttore del dipartimento di Culture e civiltà. Renato Camurri, docente di Storia contemporanea, coordinerà e introdurrà l’incontro. Seguirà l’intervento di Mila Orlić, che si è occupata delle forme e delle ideologie del potere comunista in Jugoslavia, del rapporto tra storia e memoria, degli spostamenti di popolazione e dell’esodo degli italiani dall’Istria nel secondo dopoguerra e, più in generale, delle questioni delle minoranze nazionali nelle regioni multietniche.
La strage delle foibe coinvolse militari e civili italiani, provenienti dalla Venezia Giulia, dal Quarnaro e dalla Dalmazia. Gli eccidi iniziarono nell’autunno del 1943 e si ripeterono nella primavera del 1945.
Seguì al massacro l’esodo giuliano-dalmata, durante il quale la maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana provenienti dai territori del Regno d’Italia, prima occupati dall’esercito di Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia, furono costretti a emigrare.
La conferenza organizzata dall’università rientra nell’ambito del cartellone di “Memoria memorie” ed è promossa dal Center for European Studies del dipartimento di Culture e Civiltà. Sarà possibile seguire l’incontro via Zoom e sul canale YouTube di ateneo.
G.R.