Verona Sociale

Giornate della Didattiche 2024 a Verona

Il Sindaco di Verona Damiano Tommasi afferma: “si dice che “Per educare un bambino serve un villaggio”. Una verità, perché chiunque può partecipare alla creazione della realtà ed è chiamato a formare la realtà del domani. Credo che fra agenzie educative sia obbligatoria la condivisione e l’unità di intenti nelle reciproche esigenze”.

In Gran Guardia sei Giornate di riflessioni e incontri messe a disposizione da Comune di Verona, scuola e varie comunità. Realizzati 150 desk informativi e oltre 60 incontri formativi gratuiti e aperti a tutta la comunità educante.
Si è aperto con l’inaugurazione ufficiale di lunedì 9 settembre l’ampio e articolato programma della XXII edizione delle Giornate della Didattica, in programma alla Gran guardia fino al 14 settembre. Presenti per i saluti istituzionali il sindaco Damiano Tommasi, l’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia, per la Questura di Verona Girolamo Lacquaniti, per la Prefettura Annagrazia Giannuzzi, per la Diocesi Don Domenico Consolini e per il provveditorato la dirigente scolastica Paola Catanzaro.
“Sono orgoglioso – ha specificato il sindaco Damiano Tommasi nell’intervento effettuato lunedì 9 settembre in Gran Guardia in occasione dell’apertura della XXII edizione delle Giornate della Didattica – di quanto è stato realizzato quest’anno grazie all’impegno dell’assessora La Paglia, un lavoro volto ad arricchire sempre di più queste giornate, con nuove proposte e possibilità di scambio di esperienze, che rappresentano la parte più incisiva di questi incontri e che soprattutto ti fanno dire si può fare.
Le Giornate della Didattiche 2024 sono distribuite su sei giornate e offrono parecchi stimoli a tutti coloro che sono interessati al tema della didattica, che si traduce poi nell’azione dentro al mondo della scuola ma non solo.
Presentiamo quello che è stato l’esito di un anno dall’avvio del Patto di Collaborazione Territoriale. I soggetti oggi presenti, a partire da noi rappresentanti dell’Amministrazione comunale, si sono dati l’impegno di dare un po’ di organicità a quelli che sono i rapporti scuola territorio con le rispettive responsabilità e ruoli. Favorire quindi le iniziative individuali di docenti o amministrazioni o associazioni per i rispettivi ambiti.
Si dice che ‘Per educare un bambino serve un villaggio’. Una verità, perché chiunque può partecipare alla creazione della realtà ed è chiamato a formare la realtà del domani. Credo che fra agenzie educative sia obbligatoria la condivisione e l’unità di intenti nelle reciproche esigenze, credo che la chiave di questi Patti è quella di condividere le risorse, non solo quelle economiche e materiali, ma anche di idee di presenza, che magari si fatica a mettere in rete e a fare sistema. L’auspicio è che la volontà presa lo scorso anno anche con l’impegno della sottoscrizione dei Patti di collaborazione possa continuare a dare esito a quello che è già stato fatto in questo primo anno di attività con gli istituti del territorio”.
“Molto orgogliosa degli esiti di questo anno dei Patti educativi territoriali – ha sottolineato l’assessora alle Politiche educative e scolastiche Elisa La Paglia –. I dati raccolti diventano una cifra che caratterizza la nostra collaborazione e l’alleanza educativa tra il territorio e le scuole, certificata dall’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) e dall’attenzione nazionale che stiamo ricevendo su questo nostro approccio alla collaborazione di tutta la comunità educante”.
A seguire si è svolto l’incontro “Patti educativi di comunità: modello Verona”, con la presentazione dei temi: “Relazione della Cabina di Regia del Patto di Collaborazione Territoriale di Verona” a cura della dirigente direzione Servizi Formativi e dell’Istruzione del Comune di Verona Antonella Cherchi; “Scuola e Città: percorsi di azione attraverso i Patti Educativi di Comunità”, con gli interventi dei ricercatori Giuseppina Rita Jose Mangione,  Rudi Bartolini di INDIRE e Stefania Chipa; “Il Patto educativo nella prospettiva internazionale”, illustrato da Ruta Locatelli di UNESCO.
L C
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