Sull’etichetta della nuova bottiglia del liquore Acqua di Fiume del Caffè Fantoni di Villafranca di Verona, si è pensato di evidenziare la lettera inviata da Gabriele D’Annunzio il 21 giugno 1921 a Marcello Fantoni per ringraziarlo della bottiglia del liquore mandatagli in omaggio. Questo episodio è avvenuto un centinaio di anni fa e proprio per questo si vuole celebrare l’anniversario.
«Caro Fantoni – iscrive il Vate di suo pugno proveniente da Gardone sul Garda – l’Acqua di Fiume è leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l’ardore della città olocausta. Ma quella è oggi intossicata, ahimè! Io ho creduto di bere nella sua la mia antica illusione».
Correva il 12 settembre dell’anno 1919 quando la spedizione diretta da Gabriele D’Annunzio entrava e occupava la città di Fiume, che il Vate rivendicava come città italiana. L’occupazione ebbe la durata di 16 mesi, fino a quando alla scadenza del Natale 1920 il governo italiano sgomberò la città grazie alla forza dai ribelli italiani che non riconoscevano il Trattato di Rapallo. Marcello Fantoni in quel periodo del 1920 inventò e produsse il “gran liquore” che denominò Acqua di Fiume per onorare l’Impresa di Fiume, facendo dipingere sull’etichetta il Municipio di Fiume: lo stesso che tutt’ora, nelle mille bottiglie numerate, a celebrare il centenario, si può vedere mediante la “finestra” che si apre nell’etichetta traguardando l’ologramma del Tricolore.
«Come Amministrazione comunale abbiamo voluto essere presenti a questo anniversario che è stato ricordato con una semplice cerimonia, come si addice a momento che stiamo vivendo» ha evidenziato il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca, presente con alcune autorità militari, religiose e amministratori. «Un luogo di cultura che nobilita da tanti anni Villafranca» ha aggiunto l’assessore Claudia Barbera.
La ricorrenza centenaria è stata celebrata nel cortile interno dello storico Caffè Fantoni dagli eredi di Marcello Fantoni: Maria Rosa Ciresola, la nipote di quell’Angelo a cui fu data la ricetta segreta direttamente dal Fantoni, e i figli Ennio e Nando Chiaramonte. Sono loro che oggi difendono la ricetta dalle imitazioni della concorrenza.
«Le Sfogliatine ormai le fanno in molti a Villafranca, ma solo noi produciamo l’Acqua di Fiume, il liquore di Villafranca», ha evidenziato con una punta di orgoglio Ennio Chiaramonte deciso a tramandare il segreto degli ingredienti. Ma entrando nel particolare qualcosa è cambiato: la gradazione. Come si vede in un antico manifesto pubblicitario (scoperto in soffitta durante il lockdown del Coronavirus, e srotolato per l’occasione dal sottotetto), lungo quasi sei metri, dipinto a olio su tela negli Anni Trenta del secolo scorso ed esibito dal Fantoni nei mercati e fiere per promuovere il suo prodotto esclusivo, l’Acqua di Fiume aveva solo il 21% di alcool: un liquore piuttosto morbido, in linea con il gusto dell’epoca. E oggi la gradazione è leggermente aumentata.
L C
Fonti: www.targetnotizie.it/