A causa degli abbondanti acquazzoni che si sono susseguiti in questi giorni nella provincia di Verona e in particolar modo nel territorio villafranchese, il sindaco di Villafranca Roberto Dall’Oca ha convocato un vertice in municipio con Silvio Peroni di Acque Veronesi e il capo dell’Ufficio Tecnico Matteo Faustini per fare il punto della situazione attuale sul tema allagamenti dopo le ultime bombe d’acqua.
«Purtroppo oramai gli eventi eccezionali sono diventati la normalità – dichiara il sindaco di Villafranca di Verona -. Con grandi piogge andiamo in difficoltà soprattutto in 5 punti che conosciamo bene: Messedaglia, Bixio, Alpo sotto il cavalcavia, impianti sportivi a Villafranca e Quaderni. Il fatto che non abbiamo mai smesso la pulizia delle caditoie (30 mila euro all’anno) ci ha permesso di arginare questo fenomeno. Ma stupisce che, per esempio, in via Messedaglia ci siano ancora problemi nonostante sia stato fatto un intervento importante con pompe per far scaricare l’acqua al d là della ferrovia. In un sopralluogo con Pompieri e Protezione Civile abbiamo visto che tutto funzionava e dopo 20’, una volta smesso, si è tornati alla normalità. Come in via Bixio. Ma resta un problema assolutamente da risolvere per rispetto ad attività e residenti che sistematicamente si trovano allagati».
Ancora a dicembre era stata firmata una convenzione con Acque Veronesi per rivedere l’impiantistica che dovrebbe essere adeguata e trovare in caso di eventi eccezionali soluzioni conformi.
«Qui come nella maggior parte dei comuni c’è una rete mista che quando piove va in difficoltà – afferma Silvio Peroni -. Se un problema si manifesta in una via, dunque, non è che necessariamente sia legato a quella via. L’ideale sarebbe avere reti separate. Il flusso dei reflui è prevedibile, quello delle acque meteoriche no. Nell’ottica del breve periodo, da qualche settimana stiamo lavorando nella pare terminale nella rete verso il Tione e il depuratore di Povegliano. Ci sono due sfioratori di piena già adeguati ma bisogna migliorare la loro capacità di deflusso. Questi interventi nel giro di un mese saranno conclusi. Non saranno risolutivi ma andranno ad alleggerire il carico della rete contribuendo a minimizzare il rischio. La rete ha comunque delle criticità, presenta delle strozzature. Nel medio-lungo termine, invece, ci sono studi mirati per soluzioni di contrasto. A marzo abbiamo attivato le società che si occupano di queste attività specifiche ed è iniziata la prima fase dei rilievi di rete e di territorio. Poi si elaborerà un modello che ci permetterà di simulare il comportamento della rete e prevedere potenziale soluzioni, come creare degli invasi o aumentare le condotte».
Un capitolo di rilievo ma a parte merita la Biblioteca comunale. «Gli interventi hanno avuto il loro peso visto che nell’ultimo diluvio non ci sono stati problemi, mentre qualche giorno prima staccando le due griglie davanti all’ingresso avevamo dato una risposta importante – sottolinea Dall’Oca -. Ma vogliamo creare una tettoia dalla Biblioteca fino al semicerchio delle panchine che fungerebbe da protezione, visto che c’è da coprire una superficie importate che diventa una vasca, e diventerebbe poi anche uno spazio coperto esterno utilizzabile».
Inoltre c’è anche la possibilità di avere dei ristori per chi ha subito ingenti danni strutturali. «Noi raccogliamo i moduli che si trovano da scaricare sul sito del Comune e poi li mandiamo al dipartimento della Protezione Civile regionale con accompagnatoria – commenta infine Matteo Faustini -. Il secondo passo sarà poi fornire il dettaglio».
L C
Fonti: www.targetnotizie.it/