L’autonomia, la privacy, la libertà di espressione non sono certamente privilegi, ma diritti. Le donne, nel corso della storia, così come a maggior ragione nel presente in determinati Paesi, non vedono questi diritti riconosciuti, e, nonostante la paura e i rischi, lottano incessantemente per conquistarli.
Nel settembre del 2022, a seguito della morte di Mahsa Amini, una giovane donna iraniana assassinata dalla polizia morale per via di una ciocca di capelli fuori dal velo, in Iran lo slogan “Donna, vita, libertà” è stato urlato a gran voce come segno di rivendicazione dei diritti delle donne iraniane, che tutt’oggi sono costantemente oppresse da forme violente di controllo delle autorità, come riportato da Amnesty International.
In rappresentanza di tali eventi, lunedì 19 febbraio alle 17.15, nell’aula Caprioli del palazzo di Lettere, in via San Francesco 22, si terrà l’incontro pubblico “Donne, vita e libertà. Il dramma del popolo iraniano” organizzato dall’università di Verona, in collaborazione con il gruppo “Radici dei diritti” e con il Comune di Verona. L’obiettivo sarà quello di informare e discutere del dramma del popolo iraniano, sottoposto da tempo a un regime liberticida, con un pensiero particolare alla condizione delle donne.
Dopo i saluti istituzionali da parte del coordinatore del gruppo “Radici dei diritti” Roberto Leone, della delegata del rettore al Public Engagement dell’ateneo scaligero Olivia Guaraldo e dell’assessore alla Memoria storica e diritti umani del Comune di Verona Jacopo Buffolo, l’attivista iraniana Mandana Ali Arabi converserà con la presidente dell’Amnesty International Verona Erica Sagrillo in un dialogo dal titolo “L’impegno delle donne iraniane”.
Oltretutto parteciperanno il giornalista, scrittore ed editorialista del Corriere della Sera Gian Antonio Stella, il quale sarà in dialogo con la vicedirettrice del Corriere della Sera Barbara Stefanelli, autrice di “Love Harder”, libro che narra la storia di donne iraniane ribelli e dei parenti e compagni che ne hanno sostenuto la battaglia, e dal quale il titolo del loro colloquio.
L C