L’Università di Verona vuole mettere l’attenzione sulla Giornata mondiale contro l’omo-lesbo-bi-trans-intersex-pan-fobia, che coincide con il 17 maggio, con degli incontri ad opera del Centro di ricerca Politesse. Successivamente, dalle 15, verranno proiettati una serie di cortometraggi contro le discriminazioni e le violenze omo-lesbo-bi-trans-intersex-fan-fobiche.
E mentre la politica ha idee discordi, il mondo cattolico ha le idee chiare e per questo intorno alle 17 del 17 maggio si daranno appuntamento di fronte alla biblioteca Frinzi un gruppo di fedeli per “la recita del Rosario in riparazione di tutti i peccati e dissacrazioni contro la dignità della persona umana, del proprio corpo e della propria anima, Tempio e Immagine di Dio e non oggetto di deplorevoli manipolazioni sessuali”, si vede in una nota.
Tutto questo è successo mentre pochi giorni fa, all’istituto Scipione Maffei, veniva approvata la prima carriera alias, strumento già attuato in altre scuole d’Italia, che da modo agli studenti ed alle studentesse che non si riconoscono nel proprio genere di nascita di essere chiamati con un nome diverso, anche senza aver incominciato ad intraprendere un percorso di transizione.
“È un primo passo nella giusta direzione per il riconoscimento e la comprensione degli svariati spettri della comunità transessuale – afferma la rappresentante d’istituto del liceo Emma Mazzi -. Si tratta di uno strumento funzionale anche per quanto riguarda il tema del benessere psicologico, che negli ultimi tempi ha interessato in maniera preoccupante le nuove generazioni, soprattutto in età adolescenziale – dice ancora la ragazza -. Potersi sentire realmente accettati e riconosciuti in un luogo in cui noi giovani viviamo quotidianamente è infatti sicuramente positivo per la nostra salute mentale e per il difficile percorso nell’accettazione, in primis, di noi stessi”.
L C
Fonti: https://www.mattinodiverona.it/