Un gruppo di Consiglieri supporta gli uffici comunali scaligeri celebrando i giuramenti di coloro i quali inoltrano la richiesta di cittadinanza. Il “modello Verona” presentato come esempio da esportare a livello nazionale
La vera cittadinanza, il diritto ad avere diritti, non si concede, ma si riconosce.
Questa riflessione ha spinto la vicepresidente del Consiglio comunale Veronica Atitsogbe, assieme ai consiglieri Jessica Veronica Cugini, Giacomo Piva e Pietro Giovanni Trincanato, a mettersi a disposizione degli uffici competenti per celebrare le cerimonie di giuramento che sanciscono l’acquisizione della cittadinanza italiana. Un lavoro importante di riconoscimento dell’acquisizione della cittadinanza con il supporto della direzione dei Servizi ai cittadini sotto la guida dalla Dirigente Paola Zanchetta che ha permesso di accelerare in modo considerevole il numero di pratiche evase.
La disciplina in materia di cittadinanza fa capo principalmente alla legge 91/1992 e la normativa italiana, paragonata a quella europea, è quella più datata e con meno diritti. Nel nostro Paese la naturalizzazione prevede che la cittadinanza possa essere richiesta dopo dieci anni di residenza legale in Italia. Un iter complesso, soprattutto se paragonato alle altre realtà europee. Dieci anni nella vita di una persona sono un periodo davvero lungo, che porta con sé una sorta di limbo, in primis per il mancato accesso al voto, ma anche l’impossibilità di partecipare a gare sportive nazionali o programmi Erasmus, solo per citare alcuni dei limiti.
I dati parlano chiaro e attestano che grazie al supporto dei consiglieri comunali a Verona le nuove cittadinanze negli ultimi cinque anni sono aumentate del 300%. Partendo da 679 procedimenti conclusi nel 2019, risultano quanto mai significativi i 2.070 del 2023, dato ulteriormente cresciuto nei primi sei mesi del 2024 con 1.204 nuovi cittadini e cittadine che hanno giurato fedeltà alla Costituzione italiana.
La collaborazione attiva dei consiglieri comunali, che settimanalmente celebrano oltre 20 giuramenti, riflette la sensibilità della Giunta comunale sul tema dell’integrazione e dell’accoglienza. Fin dal suo insediamento, infatti, l’Amministrazione si è attivata in modo concreto per i diritti ai nuovi cittadini, contribuendo a creare le condizioni in cui tutti possano sentirsi parte integrante della comunità.
Recentemente, l’impegno di Verona nell’integrazione ha ricevuto un riconoscimento anche a livello parlamentare, con l’invito alla consigliera Atitsogbe a condividere l’esperienza veronese come modello di ispirazione per altre città italiane. Il “modello Verona” intende distinguersi persino in futuro per un approccio basato sul riconoscimento del diritto universale di essere cittadini italiani.
Il successo di Verona nel promuovere l’integrazione e nell’accogliere nuovi arrivati non è solo un grande risultato amministrativo, ma un gesto di profondo valore simbolico e emotivo per tutti coloro che scelgono di chiamare Verona la propria casa.
“Dopo un lungo iter per l’acquisizione della cittadinanza, iter che comporta una serie di requisiti stringenti, se l’esito è positivo la prefettura notifica alla persona richiedente il decreto di concessione della cittadinanza italiana – spiega la vicepresidente Atitsogbe – Da questo importante momento i nuovi cittadini e le nuove cittadine si rivolgono al comune per il giuramento. Dopo un percorso durato moltissimi anni nel nostro territorio l’iter delle domande è stato visibilmente accelerato e, anche se operiamo entro i confini del Comune, il nostro agire politico è significativo perché l’augurio e la speranza sono di arrivare finalmente una riforma del diritto di cittadinanza”.
L C