I sette sindaci delle città capoluogo del Veneto, Federico Sboarina per Verona, Luigi Brugnaro per Venezia, Mario Conte per Treviso (oltre che come presidente di Anci Veneto), Francesco Rucco per Vicenza, Sergio Giordani per Padova, Jacopo Massaro per Belluno e Edoardo Gaffeo per Rovigo, in web-conference dalla Smart Control Room dell’Isola Nova del Tronchetto di Venezia, si alleano per perseguire lo stesso scopo .
Così firmano un documento condiviso da inviare al Governo. In tale documento si evince da un elenco di 20 proposte concrete come aiutare gli enti locali , in uno stato di emergenza finanziaria che tocca duramente tutti i comuni veneti.
” Senza sostegni concreti ed importanti non sarà possibile una ripartenza. Dobbiamo salvaguardare gli equilibri di bilancio se vogliamo garantire i servizi e mantenere in piedi questo Paese. Senza risorse economiche adeguate i Comuni si inchiodano, perché non sarà possibile aiutare nel concreto i cittadini”, dice Sboarina.
“Siamo determinati a non retrocedere perché difendiamo in tutti i modi le nostre comunità , prosegue Sboarina . L’impatto dell’epidemia sulle nostre città è stato devastante. Sarà quindi fondamentale che il riparto delle risorse statali e tutte le misure di sostegno alla ripresa tengano conto delle specificità venete, vigileremo su questo. Servono nuovi strumenti e la parola d’ordine dev’ essere velocità. Infatti, siamo davanti ad un’occasione storica per sburocratizzare procedure e adempimenti e ripartire in maniera celere e competitiva. È impensabile dover gestire, nel momento in cui dovessero arrivare, risorse importanti secondo le regole attuali. L’obiettivo di queste 20 proposte che oggi presentiamo è proprio questo. Eliminare la burocrazia, oltre ad essere un’opportunità epocale per il nostro paese, è forse ancor più importante degli stanziamenti economici. Chiediamo poi al Governo che i 3 miliardi e mezzo destinati fino ad ora a comuni e province, sperando che siano solo il primo passo di una vera e propria manovra a sostegno degli enti locali, vengano ripartiti in maniera equa. Due i parametri fondamentali che devono essere tenuti in considerazione: il numero degli abitanti e quello dei contagiati. È innegabile che questa pandemia ha avuto un impatto differente sul territorio nazionale e noi siamo tra i più colpiti. Purtroppo per i nostri capoluoghi, forti dal punto di vista turistico, culturale e imprenditoriale, l’effetto è ancor più devastante. Da sindaci, abbiamo condiviso un percorso e delle richieste precise per risollevare le sorti dei nostri enti e dell’economica locale, ed essere al contempo al fianco dei cittadini, garantendo i servizi. Solo per il comune di Verona abbiamo già calcolato un disavanzo di circa 50 milioni di euro. Ma i danni saranno altissimi per tutto il sistema economico, a partire dalle nostre eccellenze, come l’Arena e la stagione lirica, volano per l’intera città. Saremo bravi a rimboccarci le maniche, come abbiamo fatto fino ad ora, ma abbiamo bisogno di interventi strutturali immediati”.
G R