Come la pandemia ha aggravato la vita di relazione della popolazione più anziana.
Gli anziani dalla pandemia ne escono più soli, più depressi e meno propensi alla vita sociale, poichè le relazioni fanno paura e così l’invecchiamento diventa precoce.
Questa è la fotografia della popolazione anziana in era Covid, che emerge dal progetto di studio sociale nazionale realizzato dall’Università Cattolica Sacro Cuore in collaborazione con l’Università di Verona e Molise, attraverso il progetto Redesign – Frail Elderly, International Solidarity and Age Friendly Communities, patrocinato dal Comune.
Per individuare i nuovi fattori di rischio che, collegati alla pandemia, hanno aggravato la vita di relazione della popolazione più anziana, è stato avviato un percorso di analisi compiuta su tre livelli di osservazione sociale, che ha riguardato:
- ‘Resilienza dei grandi anziani prima e dopo uno stress’
- ‘Un indicatore aggregatore della solitudine degli anziani in Italia’
- ‘Condizioni di vita dei grandi anziani prima e dopo uno stress’
Dati che, in una fase successiva, permetteranno di sviluppare politiche di sostegno in grado di generare a livello locale una nuova ‘Comunità amica dei soggetti fragili’, contro la solitudine e la povertà di relazione.
Degli studi effettuati e dei prossimi interventi di sostegno se ne discuterà nel workshop, aperto al pubblico, in programma sabato 19 febbraio, dalle 9 alle 13, al teatro ex Centro Mazziano in via Madonna del Terraglio 10.
L’incontro, che rientra nelle iniziative sostenute dal Comune nell’ambito del progetto europeo ‘S.T.E.P.S – Shared Time Enhances People Solidarity’, ha lo scopo di fornire un momento formativo ed informativo ad amministratori, rappresentanti pubblici e cittadini sulle problematiche collegate alla solitudine, all’isolamento e allo stress vissuto dalla popolazione anziana a causa della pandemia.
La partecipazione all’incontro è gratuita.
La registrazione è da effettuarsi il giorno stesso del convegno, al teatro ex Centro Mazziano.
Il workshop è promosso dall’Università di Verona insieme all’Università Cattolica Sacro Cuore e l’associazione Famiglie per la Famiglia, con il patrocinio del Comune.
G.R.