Per la notte di San Silvestro, non ci saranno botti di Capodanno in piazza Bra a Verona , ci sarà solo lo spettacolo pirotecnico dall’Arena che sarà offerto dall’amministrazione comunale.
Per i cittadini, invece, resterà valido il divieto (in vigore per tutto l’anno) di esplodere petardi.
“I fuochi d’artificio sono pericolosi per l’uomo ed un vero e proprio tormento per i nostri animali , ha dichiarato Donazzan . Ogni inizio anno è scandito da un triste bollettino di guerra, che conta a livello nazionale diverse centinaia di feriti, anche gravi, causati dai festeggiamenti con petardi e botti. A questo quadro drammatico va poi aggiunto il numero di animali domestici feriti e uccisi da fuochi d’artificio o fuggiti per lo spavento derivante dalo scoppio. Non sparare botti è un modo per tutelare la nostra salute e quella dei nostri amici a quattro zampe, nonché per essere vicini a chi lavora mentre tutti gli altri fanno festa, come i sanitari del 118, i vigili del fuoco e le nostre forze dell’ordine a cui possiamo risparmiare centinaia e centinaia di uscite festeggiando in maniera responsabile”.
L’assessore regionale del Veneto Elena Donazzan vorrebbe che l’esempio di Verona fosse seguito in ogni comune della regione.
Per evitare un malessere agli animali domestici anche l’Oipa (organizzazione internazionale protezione animali), ha diffuso un decalogo con utili e pratici consigli per proteggere i propri amici a 4 zampe.
“I Comuni dovrebbero organizzare incontri con la cittadinanza per spiegare i vari livelli di pericolosità dei giochi pirotecnici e l’impatto della rumorosità sugli animali, invitando ad utilizzare quelli più silenziosi e sicuri”, ha evidenziato Massimo Comparotto, presidente Oipa Italia Onlus.
Ma non bisogna neanche tralasciare l’inquinamento ambientale prodotto da un’esplosione, perchè rilascia nell’aria metalli, polveri sottili, diossine…
“Un’esplosione di botti sparge più veleni di un inceneritore”( Nicola Bressi, naturalista)
G R
fonte: https://www.veronasera.it/attualita/botti-capodanno-donazzan-oipa-29-dicembre-2019.html