Nella forma di un accogliente abbraccio fino ad arrivare all’assistenza legale e l’ideazione di nuovi progetti di prevenzione stradale. E’ proprio questa l’attività dello sportello per la consulenza a familiari, amici e parenti delle vittime della strada, unico in Italia che si colloca a Palazzo Barbieri istituito grazie ad un patto di sussidiarietà triennale nel 2020 e rinnovato dall’Amministrazione comunale di Verona per altri tre anni fino al 2026.
L’ufficio, il quale si trova al piano terra del Municipio scaligero, è gestito dall’Associazione Vittime Incidenti Stradali e sul Lavoro, ha come presidente Domenico Musicco, e vicepresidente e referente regionale rispettivamente i coniugi Patrizia Pisi e Stefano Benato, entrambi genitori che hanno perso il loro figlio Alberto, 17enne deceduto nel 2008 travolto da un’auto non curante del codice della strada.
Sono tante le famiglie che si sono rivolte a questo sportello, durante il lockdown da Covid così come in questo periodo di ritorno alla normalità dove, purtroppo, si sono registrati molte vittime purtroppo causate da incidenti stradali. Complessivamente nel 2022, in tutta la provincia di Verona, sono avvenuti ben 60 decessi, fra cui 16 vittime nella città veronese.
L’ufficio è aperto al pubblico tutti i giovedì dalle 16 alle 19 su appuntamento, ed è consigliato telefonare o mandare un messaggio al numero 3497023699.
“La preziosa attività che svolge l’associazione – commenta l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi – si inserisce in un contesto che vorremmo ampliare con più iniziative a favore della sicurezza stradale che comunicheremo a breve. Progetti che puntiamo a concretizzare in tempi contenuti e che vedranno coinvolti diversi attori della città”.
“Questa tipologia di lutto – delucida la vicepresidente AVISL Patrizia Pisi – è talmente improvvisa che ti sconvolge l’animo e, a volte, per esperienza posso dire che provoca nelle persone un senso di vergogna. Si avverte un tale sentimento a causa della morte di un figlio, pensando di non avere più una famiglia come le altre. A causa di ciò, molti non si rivolgono a noi, mentre invece devono farlo, perché siamo qui apposta. Durante il lockdown abbiamo svolto la nostra attività telefonicamente, ma adesso la gente comincia a venire, anche da fuori Verona. Siamo il primo e unico sportello in Italia, e vorremmo fare rete con gli altri comuni affinché ce ne siano di più. Stiamo ricevendo tante telefonate, il 2022 infatti è stato purtroppo l’anno più nero in assoluto, per questo la gente deve sapere che ci siamo e siamo sempre reperibili”.