Edizione record per l’ASFA Tour, il Giro delle Sezioni promosso il 2 novembre scoso da ASFA – Associazione Donatori di Sangue San Francesco D’Assisi per sensibilizzare al dono del sangue tramite lo sport e, in quest’occasione, il ciclismo su strada.
Nessuna foratura ma tanto entusiasmo. Quest’anno sono stati 47 i partecipanti a percorrere i 130 chilometri dell’itinerario, facendo tappa in 8 luoghi tra città e provincia per incontrare altrettante realtà di volontariato con cui l’associazione collabora da tempo. Messaggeri di altruismo sono stati singoli donatori di ASFA e ciclisti dell’associazione sportiva “Mario Conti” di San Giovanni Lupatoto e del Bike Team di Zevio, gruppi che organizzano il Tour con la partecipazione della Fondazione Più di un sogno.
Il Giro è iniziato alle 7.45 in via Campo Marzo 32, a Verona, nella sede “Kamara d’aria”: qui si trova la Ciclofficina della Ronda della Carità dove le bici inutilizzate si rimettono in movimento grazie alla manutenzione di volontari e persone senza dimora che se ne prendono cura. Poi la colorata compagine ha pedalato tra diversi comuni e località della provincia, sostando nelle diverse sedi di associazioni: a San Giovanni Lupatoto; a Zevio, al laboratorio Good Food della Fondazione Più di un sogno; a Bonavigo, per incontrare la Onlus Oscar per Tutti; a Nogarole Rocca a Casa San Francesco e a Rizza di Castel d’Azzano, presso Il Castello dei Sorrisi. Il traguardo finale è stato nuovamente in città, alla Mensa della Carità del Convento di San Bernardino: luogo francescano che ha visto la nascita di ASFA e a cui l’associazione è molto legata. «Ogni tappa è stata un’occasione per raccontare le esperienze delle singole sezioni, dando spazio alle realtà di volontariato locali con cui collaboriamo ormai da anni. Un modo per dare valore all’impegno di ogni singolo donatore», spiega Alessandro Toaiari, Presidente provinciale di ASFA. «La partenza dalla Ciclofficina della Ronda ha dato il via a una collaborazione con questa importante realtà e – sottolinea – rappresenta un legame significativo tra i ciclisti sportivi e gli utenti della ciclo-officina: due mondi diversi che usano la bici ma in cui i punti di unione sono tantissimi». «Insieme, pedalando, costruiamo speranze», evidenzia Mara Mascagno, presidente della Ronda della Carità. «Questa iniziativa crea un legame speciale tra i ciclisti sportivi donatori di vita attraverso il dono del sangue e chi vede in una bicicletta la possibilità di acquistare autonomia e raggiungere un posto di lavoro – continua –. Mondi che si uniscono per pedalare verso un obiettivo comune: la speranza e il dono della vita». Oltre alla soddisfazione di aver completato il tour, i partecipanti hanno ricevuto in dono un cuore con un significativo messaggio realizzato dai ragazzi di Più di un sogno, la Fondazione per la sindrome di Down e la disabilità intellettiva. Tra i ciclisti era presente anche una rappresentanza dell’iniziativa Luparound che si occupa della raccolta fondi a sostegno della lotta contro l’Atassia-Teleangiectasia.
S.P.