Il Comune di Verona ha aderito al documento, condiviso da tutti gli assessori alla Cultura dei capoluoghi veneti, a sostegno del mondo culturale e dei suoi lavoratori.
Il testo che è stato inviato al governo e ai presidenti delle Regioni, chiede che siano introdotte particolari misure a sostegno dei professionisti che lavorano nei servizi legati agli spettacoli dal vivo, alle arti visive, al cinema, ai musei e alla cultura in generale.
Tra le proposte, che gli assessori veneti hanno fatto proprie, c’è la richiesta al governo di dichiarare lo stato di crisi per l’intero settore culturale, pubblico e privato, di estendere tutti gli strumenti disponibili per la tutela dell’occupazione previsti dallo stato di crisi, ed eventualmente di far accedere, per i prossimi mesi, i lavoratori dei settori culturali al reddito di cittadinanza.
Inoltre, alle banche si chiede di sospendere temporaneamente i pagamenti dei mutui, mentre allo Stato si chiede di destinare risorse straordinarie per compensare la caduta delle entrate da parte di enti, istituzioni e organizzazioni.
“Le misure per arginare la diffusione del Coronavirus, spiega l’assessore alla Cultura Francesca Briani , hanno previsto la totale sospensione delle attività culturali. Ma la cultura è un mondo che poggia su lavoratori con contratti atipici, freelance, lavoratori occasionali che, in questo momento, si trovano in grave difficoltà. Pertanto, c’è necessità che siano date risposte rapide per riuscire a far sopravvivere le tante realtà, anche piccole, che contribuiscono alla straordinaria ricchezza della nostra vita culturale. La cultura è una risorsa distintiva della nostra città, della regione e del Paese e come tale va tutelata”.
G R