La Giunta comunale veronese ha approvato martedì 24 settembre un ulteriore passo in avanti per l’affidamento in house della municipalizzata. Si tratta, in sintesi, della “qualificata motivazione” della scelta, così come richiesto dal legislatore.
L’iter prosegue ora in commissione consiliare per poi approdare al voto del consiglio.
Raggiungere quota 65% di rifiuti differenziati entro il primo triennio per puntare poi, entro la durata dell’affidamento fissato a 15 anni, l’obiettivo imposto a livello ragionale che è uno sfidante 85%. Tuttora, a livello cittadino, la percentuale di raccolta differenziata media è ancora ferma poco sopra il 50% , dato che colloca Verona come ultima città del Veneto su tela fronte.
Contenere gli incrementi dei costi, fermandoli largamente al di sotto del limite massimo teorico previsto da Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Di fatto, dunque, prevenire un aumento significativo delle tariffe, che diventeranno – nel prossimo futuro – anche “puntuali” ovvero calcolate in base alla reale quantità di rifiuto conferito dall’utente. E ancora, assicurare un controllo diretto sulla società e sul servizio, che sarà puntualmente rendicontato con metodo analitico e grazie a sistemi informatici.
Sono queste alcune delle più rilevanti motivazioni qualificate, argomentate come richiesto dall’articolo 17 del decreto legislativo 201/2022 sul Riordino degli esercizi pubblici locali. Sostanzialmente, la relazione oggetto del voto di giunta, così come quella contenuta nell’articolo 14 già passata in consiglio la scorsa settimana, affronta in maniera approfondita ed esaustiva gli aspetti, sia economici che operativi, propri della decisione di affidamento in house di Amia. Strumenti necessari affinché il Consiglio di Bacino e il consiglio comunale possano deliberare in modo consapevole e informato. Le argomentazioni fanno leva anche sulla solidità economica della Società la quale attualmente rileva un elevato grado di liquidità, elemento che agevola l’accesso al credito favorendo l’attuazione degli investimenti previsti nel piano industriale.
Quello avviato è un procedimento il quale pone le basi per pianificare un servizio puntuale, ponderato e tarato sulle effettive esigenze del territorio. Siamo ormai alle battute finali di un iter molto lungo e ancor più complesso. L’affidamento in house consente di rendere più solida l’azienda, trattenendone il valore sul territorio, e di pianificare investimenti e budget sul lungo periodo: 15 anni per la gestione dei rifiuti con uno stanziamento di 50 milioni l’anno, in un’ottica di rendicontazione puntuale e controllata. Per quel che riguarda il verde, invece, l’affidamento è di 5 anni con un budget di 5 milioni di euro l’anno.
L C