Al via il bando per la ricerca di partnership nell’area del terzo settore e del privato sociale.
A pochi giorni dalla conferma del finanziamento sulla rigenerazione del compendio Forte Santa Caterina, il Comune è pronto con il bando per la parte del progetto destinata al sociale, cuore del processo di rigenerazione complessiva dell’area.
L’idea è quella di creare un centro servizi destinato a persone con disabilità, una proposta innovativa non solo a livello di territorio comunale ma anche regionale, che risponde all’esigenza del ‘dopo di noi’ delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Un centro diurno, quindi, con il plus dell’inserimento lavorativo, con a fianco una struttura residenziale per i disabili autosufficienti e con alloggi anche per i familiari che scelgono di vivere insieme o accanto al figlio o parente affetto da disabilità.
II costo dell’intervento è preventivato in circa 4,2 milioni di euro, di cui il soggetto del terzo settore e del privato sociale che si aggiudicherà il bando dovrà farsi carico per completare l’opera entro il 2026.
E’ questa infatti la deadline prevista come obiettivo temporale dal bando Pinqua, scadenza per ottemperare alla quale il Comune ha parzialmente rivisto la proposta iniziale di rigenerazione dell’area, per la quale l’anno scorso era stato realizzato un masterplan in collaborazione con l’Università di Padova.
Confermati negli edifici ex caserme, i depositi museali unificati e buona parte degli archivi degli uffici comunali, la riqualificazione generale del compendio, la realizzazione del parco pubblico, le opere di urbanizzazione e il restauro del forte. Altra soluzione verrà invece trovata per i depositi delle scenografie della Fondazione Arena, in principio inseriti nel progetto.
“L’inserimento del contesto sociale risponde ad una esplicita richiesta del territorio, ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare. In particolare, è forte la necessità di interventi per la disabilità, con un progetto che vada ad offrire servizi e attività da svolgere nel quotidiano ma che guardi anche al futuro, a quel ‘dopo di noi’ che spesso spaventa sia le persone affette da disabilità che i loro familiari. Da qui l’idea di creare un housing sociale che manca a Verona e più in generale sul territorio generale, un punto di riferimento di alto livello qualitativo. Abbiamo la fortuna di avere un terzo settore davvero preparato, siamo fiduciosi di trovare un partner in grado di centrare tutti gli obiettivi”.
G.R.