L’atteso appuntamento la “Città del Jazz” ritorna al teatro Camploy di Verona, la rassegna di musica afroamericana progettata dalla Bigband Ritmosinfonica in concomitanza con il Comune di Verona, la direzione tecnica di Paolo Girardi e la direzione artistica di Marco Pasetto. Titolo di questa edizione “Ritorno alle origini dal Dixieland allo Swing”, cinque serate, da gennaio a maggio ad ingresso completamente libero con inizio alle 21, con protagoniste sei orchestre.
Tutte le serate gli spettatori verranno coinvolti dalle note dei vari stili musicali interpretati, dal ragtime, al dixieland, al blues, allo swing, con persino contaminazioni moderne.
Il primo appuntamento sarà venerdì 26 gennaio con la doppia esibizione della Original Perdido Jazz Band e della Storyville Jazz Band, a cui parteciperanno anche alcuni ballerini, seguito il 29 febbraio dalla Jazz Set Orchestra. Il 21 marzo il terzo concerto sarà della Catullo Sound Orchestra, mentre il 24 aprile sul palco salirà la Future Orchestra.
La rassegna si concluderà il 9 maggio con il concerto degli allievi del “Corso di Musica Jazz della Big Band Ritmo Sinfonica” tenuto dai maestri Marco Pasetto e Giordano Bruno Tedeschi. La nuova edizione del corso partirà a febbraio, dieci incontri con l’obiettivo di dare l’opportunità, per chi lo desidera ma in particolare alle giovani generazioni, di approfondire le origini, la tecnica e la prassi esecutiva di questo genere musicale.
L’evento è stato presentato lunedì 15 gennaio nella mattinata in sala Arazzi. Sono intervenuti Assessora alla Cultura Marta Ugolini, il presidente della Big Band Ritmo Sinfonica Città di Verona Paolo Girardi, Giannantonio Bresciani della Perdido Jazz Band, Mario Cracco della Storyville Jazz Band, Mauro Gnesato della Catullo Sound Orchestra, Eraldo Turco della Jazzset Orchestra e Gianpietro Bissoli della Future Orchestra.
“Come diceva il musicista Wynton Marsalis, ‘il jazz non è solo musica, ma anche un modo di stare nel mondo e un modo di stare con gli altri. È stato creato dai discendenti degli schiavi, ma sa parlare di libertà’ – dichiara l’assessora alla Cultura Marta Ugolini -. Racchiude una serie di concetti così pregnanti che sono la sintesi perfetta del programma artistico e culturale che proponiamo alla città. Il mio ringraziamento va alle numerose band che parteciperanno, perché ci permetteranno di poter ascoltare i brani più famosi di questo straordinario genere musicale”.
“Il jazz – prosegue Paolo Girardi – oltre ad essere messaggero di pace, è fonte di grandi amicizie. Dal 2015, anno della prima edizione, abbiamo coinvolto ben 56 band di ogni genere, un’ottima opportunità a Verona per ascoltare bella musica grazie alla grande qualità dei gruppi musicali della città”.
L C