Il Comune di Verona ha domandato e ottenuto il massimo del contributo statale per 300 nuovi stalli dedicati a donne incinte oltre a mamme e papà di bimbi 0-2 anni. Saranno pronti per l’autunno.
E quindi parte la rivoluzione e nuovi stalli rosa ci saranno nella città veronese. Infatti sono in arrivo 300 posti auto riservati per le donne in gravidanza e per i genitori di bimbi con meno di 2 anni e contraddistinti appunto dalle strisce color rosa disegnate sull’asfalto. Saranno posizionati vicino ai servizi di pubblica utilità, un’attenzione per agevolare le famiglie in questa delicata fase della loro vita, caratterizzata da nuove esigenze e problematiche, fra le quali la conciliazione dei tempi.
Una vera e propria svolta per il territorio scaligero, in cui ad oggi gli stalli su aree pubbliche dedicati a questa categoria di utenti si contano sulle dita di una mano.
Un intervento che non solo agevola in modo cospicuo lo spostamento di donne e famiglie con bambini piccoli ma che è anche a costo zero per il Comune scaligero.
L’Amministrazione comunale di Verona ha perciò chiesto e ottenuto il contributo di 172000 euro da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, che a fine 2020 ha istituito un fondo destinato alla copertura delle spese effettuate dai Comuni per l’istituzione degli spazi riservati.
“Una misura concreta che attua quello sguardo inclusivo per una città che vuole essere di tutti e che risponde in particolare alle esigenze delle donne e dei padri, perché gli stalli potranno essere utilizzati dalle donne in gravidanza ma anche da entrambi i genitori con bambini fino a due anni – afferma la vicesindaca e assessora alla Parità di genere Barbara Bissoli -. Come Amministrazione abbiamo chiesto il massimo di stalli possibili, un segnale di attenzione concreta che punta all’inclusione e ad agevolare una particolare categoria di cittadini. Per garantire il servizio, sarà ovviamente importante il senso civico di ciascuno. Ricordo che l’istanza ha visto insieme gli assessorati alla Parità di Genere e alla Mobilità e Traffico, per una progettualità trasversale che cerca di soddisfare diverse esigenze e agevolare gli spostamenti di fasce di utenti con particolari necessità”.
Novità importante riguarda persino la regolamentazione degli stalli rosa i quali, a differenza dei cosiddetti permessi di cortesia rilasciati fino ad oggi, prevede l’applicazione del Codice della Strada e i controlli ad opera della Polizia locale, che potrà sanzionare e anche rimuovere i veicoli non in regola.
Oltre che dalle strisce rosa, gli appositi stalli saranno contraddistinti dalla specifica segnaletica in cui sarà indicato il tempo massimo di utilizzo gratuito, che varierà in base al servizio pubblico nelle vicinanze. Previste anche sanzioni da 87 a 344 euro fino alla rimozione per chi usa in modo improprio il posto auto, da 42 a 173 euro per i genitori che violano il codice anche se in possesso del pass. A proposito di pass, agli aventi diritto che ne faranno richiesta verrà fornito il nuovo Pass Rosa, secondo modalità di cui verrà data per tempo comunicazione.
Quindi da ora parte la fase di individuazione dei nuovi stalli. Come spiega l’assessore alla Mobilità Tommaso Ferrari, presente alla conferenza stampa assieme alla vicesindaca Barbara Bissoli, alla consigliera comunale con delega alle Pari opportunità Beatrice Verzè, al dirigente del Settore Mobilità e Traffico Michele Fasoli e al comandante della Polizia locale Luigi Altamura.
“Una vera rivoluzione rosa, un passaggio che la città aspettava da molto perché la mobilità sostenibile passa anche dall’inclusività – specifica l’assessore Ferrari -. Verona è la seconda città italiana dopo Milano per stalli e rispettivo finanziamento concessi, il che la dice lunga sulla sensibilità dell’Amministrazione verso questo tema. Con gli uffici e le Circoscrizioni provvederemo ora ad individuare gli spazi riservati agli stalli rosa da collocare vicino all’ospedale, ai nidi, alle farmacie, ai giardini pubblici. Da settembre il cambiamento sarà ben visibile”.
“Ridurre al minimo i disagi e andare incontro alle necessità delle persone più fragili significa dare un segnale di attenzione concreto per migliorare la loro qualità della vita – ha concluso la consigliera con delega alle Pari opportunità Beatrice Verzè -. Un’iniziativa nella direzione delle politiche di conciliazione delle giovani coppie”.