Alcune delle proposte del Progetto di Legge regionale, come, cambi di destinazione d’uso più semplici, ricorso più esteso a procedure urbanistiche semplificate come CILA (Comunicazione inizio lavori asseverata) e SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività), facilitazioni al recupero dell’esistente e sgravi contributivi, hanno l’obiettivo di semplificare, snellire e velocizzare le pratiche edilizie per rilanciare il settore delle costruzioni.
Tale proposta di legge, in discussione in questi giorni in commissione regionale, accoglie i contributi emersi dai tavoli e dai gruppi di lavoro, come “Restart” guidato dal Comune di Verona, ai quali hanno dato il proprio apporto tecnici delle Amministrazioni e rappresentanti di Ordini professionali e di categoria.
Grazie a questa legge, si vuole agevolare la ripartenza del settore edilizio, attraverso l’adozione di misure di semplificazione e accelerazione dell’iter di alcuni procedimenti amministrativi, riducendo oneri e adempimenti in materia edilizia e urbanistica.
Tra le modifiche di maggior rilievo:
- procedura semplificata per l’approvazione di varianti al Piano degli Interventi in fase di approvazione dei Piani Attuativi, come previsto dall’ art.4. Attualmente, invece, i Piani Urbanistici Attuativi possono modificare solamente per aspetti marginali le previsioni del Piano degli Interventi. Con la nuova normativa si riuscirebbe ad accelerare l’approvazione dei progetti pur mantenendo il controllo da parte del Consiglio comunale e nel rispetto delle esigenze di partecipazione e trasparenza, già previste.
- rendere più facile il riutilizzo degli spazi vuoti soprattutto nei centri storici, consentendo così un maggiore dinamismo imprenditoriale, come previsto dall’ art. 5 . La proposta rispetta le competenze comunali in materia di governo del territorio e assegna agli enti locali 60 giorni di tempo per individuare destinazioni incompatibili per specifiche porzioni del loro territorio.
- facilitare i progetti di rigenerazione urbana, proposta dell’art. 6, che punta a favorire l’utilizzo del procedimento semplificato del Permesso di costruire semplificato. Si tratta di uno strumento urbanistico più efficiente nei casi in cui, viste le scarse opere di urbanizzazione necessarie, l’approvazione di un Piano urbanistico attuativo risulterebbe lunga e dispendiosa.