La viceministro all’Istruzione, Anna Ascani, su Facebook, ha fatto alcune precisazioni per quanto riguarda l’esame di maturità:
“L’ammissione sarà generalizzata, ma la prova poi c’è, il tutto promossi è semplificazione scorretta. La nostra battaglia è stata fatta per garantire che ci fosse un esame di maturità, vogliamo che una prova ci sia e ci auguriamo di poterla svolgere con le modalità previste se si riuscisse a tornare a scuola in tempi relativamente brevi, ma questo ce lo devono dire gli scienziati. In ogni caso una prova ci sarà ed è bene che sia così”.
La seconda opzione, è quella di un possibile ritorno in aula degli studenti, il 18 maggio. In tal caso, la maturità si svolgerebbe con una prova di italiano identica a livello nazionale, una seconda prova di indirizzo ma predisposta dalle singole commissioni, e poi l’esame orale. Se si tornasse a scuola il 18 maggio, anche gli studenti di terza media dovrebbero tenere il loro esame, ma sarebbe la singola scuola a predisporre la prova di esame. Una procedura particolare riguarda invece i privatisti: per loro la prova si terrebbe nella sessione straordinaria che si svolge solitamente a settembre.