I social network rappresentano un modo semplice e rapido per diffondere qualcosa che ci sta particolarmente a cuore.
Cosi è stato per la campagna #mangiaitaliano, promossa da Coldiretti a difesa della reputazione del Made in Italy nel mondo. Nelle stalle, nei mercati, in agriturismo ovunque, giovani, donne e operatori lanciano il messaggio con video e luogo per far fronte non solo agli attacchi strumentali , ma anche alla concorrenza sleale che diffonde “fake news”. Produttori e consumatori hanno postato tutto sui social ( facebook, twitter, instagram ) facendo così rimbalzare la notizia , che si è diffusa in un’ attimo, per tutelare il patrimonio enogastronomico italiano in risposta sia al disgustoso video francese sulla pizza italiana andato in onda su Canal plus , sia alla richiesta di bollini anti-virus su prodotti e tipicità locali.
“In alcuni Paesi, denuncia la Coldiretti, vengono addirittura chieste insensate certificazioni sanitarie su vini e cibi provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per forniture alimentari provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza spesso alimentata ad arte con fake news dalla concorrenza e ora cominciano addirittura ad essere disertati i ristoranti italiani”.
“L’emergenza Coronavirus con le difficoltà produttive, logistiche e commerciali ed i pesanti danni di immagine , precisa la Coldiretti , sta mettendo a rischio l’intera filiera agroalimentare estesa, dai campi agli scaffali fino alla ristorazione, che raggiunge in Italia una cifra di 538 miliardi di euro pari al 25% del Pil ed offre lavoro a 3,8 milioni di occupati. Senza dimenticare , continua Coldiretti , gli effetti del crollo del turismo che è sempre stato un elemento di traino del Made in Italy agroalimentare all’estero, amplificato dallo stop forzato alle Fiere che sono un momento importante di promozione”.
L’obiettivo è quello di far conoscere i primati del Made in Italy con l’agricoltura italiana che è oggi la più green d’Europa, con 297 specialità Dop / Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole bio, 40mila aziende agricole impegnare nel custodire semi o piante a rischio di estinzione e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari (0,8%) contro l’1,3% della media Ue o il 5,5% dei prodotti extracomunitari.
“Grazie anche alla Dieta mediterranea fondata su pane, pasta, frutta, verdura, carne, extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani , conclude la Coldiretti , di conquistare primati nella longevità con un ruolo importante per la salute che è stato riconosciuto anche con l’iscrizione della Dieta mediterranea nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’Unesco gia’ dal 16 novembre 2010.”
G R
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