Università e Accademia di Belle Arti insieme per l’arte contemporanea.

Università e Accademia di Belle Arti insieme per l’arte contemporanea.

Ha preso il via questa mattina la tre giorni di interventi per la valorizzazione e la conservazione preventiva delle opere della mostra “Contemporanee/ contemporanei”, della collezione Agiverona di Giorgio e Anna Fasol, ospitate negli spazi universitari di Santa Marta, e in altre sedi dell’Università, da settembre 2019.

Per sviluppare ancor di più l’interazione tra ricerca e società e promuovere la riflessione critica sui linguaggi e le forme espressive della contemporaneità – non solo le arti visive ma anche teatro, cinema, musica, letteratura, scienza, filosofia – l’ateneo veronese ha dato vita al progetto “Contemporanea” che, attraverso attività formative rivolte alle giovani generazioni e proposte culturali aperte alla cittadinanza, intende generare conoscenza e occasioni di trasformazione, a partire proprio da Santa Marta, intesa non solo come polo universitario, ma polo culturale aperto alla città.

 Alle ore 10, studentesse e studenti dell’ateneo, sotto la guida di Valerio Terraroli, docente del dipartimento di Culture e Civiltà e referente scientifico del progetto e studentesse e studenti dell’Accademia di Belle Arti, coordinati dai docenti Andrea Toniutti e Carla Fasser, con Giorgio Fasol, hanno fatto il punto sugli interventi in programma.

 Le attività, che proseguiranno fino a mercoledì 13, sono il risultato di una collaborazione tra l’Ateneo, la Fondazione Aba e l’Associazione culturale Agiverona che hanno di recente sottoscritto un accordo per la realizzazione di attività conservative e didattiche relative alle opere della mostra esposte in Santa Marta e in altre sedi universitarie.

L’esposizione “Contemporanee/contemporanei” è frutto di un accordo di collaborazione tra l’università e Agiverona di Giorgio Fasol, noto collezionista di opere di giovani emergenti, con l’obiettivo di rendere l’università un luogo di confronto con l’arte del nostro tempo Curatore della mostra, che vede esposte oltre 80 opere in diversi spazi dell’ateneo, è Denis Isaia, del museo Mart di Rovereto. In linea con l’identità della collezione Agiverona, l’attenzione è stata rivolta verso opere prodotte nel corso degli anni 2000 da artisti oggi per lo più trentenni o quarantenni.

Valerio Terraroli, docente del dipartimento di Culture e Civiltà e referente scientifico del progetto spiega l’iniziativa:

“Si tratta di una prima fase sia di interventi manutentivi sulle opere della mostra sia di un’attività didattica che proseguiranno nella primavera prossima e che potremo realizzare grazie al prezioso supporto della Fondazione Aba che dispone di competenze specifiche nel restauro e nella movimentazione delle opere dell’arte e dei manufatti contemporanei che sono oggetto di studio e approfondimento nell’ambito del corso di diploma accademico in Restauro a ciclo unico quinquennale. Il coinvolgimento di allieve e allievi iscritti a questo corso consentirà, inoltre, un proficuo scambio culturale e un confronto multidisciplinare con studentesse e studenti dell’università già coinvolti”.

Al primo appuntamento erano presenti anche Massimiliano Valdinoci, direttore dei laboratori di restauro di Aba e l’assegnista Luca Bochicchio del dipartimento di Culture e Civiltà di Ateneo.

G R