“L’economia veneta nell’epoca del Coronavirus. Una pandemia che viene da lontano?”
Quante cose può fare un ateneo in un periodo di crisi, per di più attraversato da una pandemia mortale, per contribuire a uscire dalle difficoltà presenti e creare le premesse per un miglioramento complessivo della vita dei cittadini?
Il dipartimento di Scienze economiche dell’università di Verona ha ritenuto che il problema centrale fosse quello della divulgazione delle informazioni, in particolare economiche.
Come spiega Sergio Noto docente del dipartimento e promotore dell’iniziativa :
“Per sconfiggere il Covid certo serviranno ottime ricerche in campo epidemiologico, biologico e medicoma, come spesso accade, serve soprattutto che la cultura dei cittadini, le informazioni in loro possesso, consentano a ognuno di operare scelte razionali in grado effettivamente di contribuire a un miglioramento delle condizioni generali, a stare meglio”.
Appunto nel senso di sviluppare questa cultura va la realizzazione di una serie conferenze dal titolo generale “L’economia veneta nell’epoca del Coronavirus. Una pandemia che viene da lontano?”, in programma dal 15 ottobre al 17 dicembre, dedicate a tutti gli studenti dell’università di Verona e alla cittadinanza.
Incontri che saranno tenuti in video conferenza per ascoltare, porre domandare agli esperti, alcuni straordinari che si succederanno.
La partecipazione è libera previa iscrizione online sul sito dedicato https://www.univr.it/it/iniziative/-/evento/9192
Per raggiungere questo obiettivo gli organizzatori si sono proposti, in primo luogo di fare piazza pulita da alcune informazioni, distorte o interessate. La principale, almeno tra quelle che in senso lato sono riconducibili all’ economia, la separazione tra i problemi specifici generati dal Covid-19 e i problemi preesistenti, strutturali, che la pandemia ha semplicemente aggravato ma non creato.
“Se un bar o un ristorante chiudono ad esempio – aggiunge Noto- se le strutture sanitarie non rispondono efficacemente, se le istituzioni, le banche non reagiscono in maniera collaborativa e costruttiva rispetto ai problemi della crisi; se i luoghi d’arte o di spettacolo non aprono: non è detto che sia colpa solo del Covid -19. Anzi purtroppo il più delle volte la colpa è nostra, essa viene da lontano, viene da una serie di problemi che sono venuti solo a galla con il Covid. E che per risolvere dovremmo conoscere e distinguere, tra ordinari e straordinari”.
Le videoconferenze hanno inizio giovedì 15 ottobre, alle 17.30 con Giovanni Federico e Maurizio Battista, coordinati da Sergio Noto, che cercheranno di delineare un quadro dell’andamento dell’economia e della politica italiana e veronese ne negli ultimi 30-40 anni, a dimostrazione che purtroppo molto si poteva fare già in passato per limitare le conseguenze della pandemia che oggi tutti soffriamo.
Le conseguenze perseguiranno fino alla settimana di Natale, si parlerà di banche, sanità, dati statistici, economia agroalimentare, ambiente e quasi tutti i numerosi temi che sono di vitale importanza per il nostro futuro. Per dare una mano a Verona, al paese, a tutti noi per trovare, attraverso maggiori conoscenze razionali la strada più adatta per riprendere condizioni di vita meno turbolente.
G R