Verona Sociale

Giornata del ricordo 2025 a Verona

Al Cimitero Monumentale di Verona la cerimonia ufficiale, con la deposizione di una corona al Cippo in pietra dell’Istria dedicato alle Vittime delle foibe e delle tombe abbandonate.

Da oltre vent’anni, il 10 febbraio è il Giorno del Ricordo. Venne scelta come data quella dei trattati di Pace di Parigi del 10 febbraio 1947, dove l’Italia oltre alle colonie africane cedeva le Provincie di Zara e del Carnaro alla Jugoslavia, mentre Trieste e parte dell’Istria andavano a costituire il TLT (Territorio Libero di Trieste). Istituita con legge dello Stato il 30 marzo 2004 questa solennità civile intende “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati e della più complessa vicenda del confine orientale”. Le celebrazioni della giornata sono state organizzate dal Comune di Verona in concomitanza con la Prefettura, il Comfoter di Supporto dell’Esercito e le associazioni che compongono il Comitato Unitario per la Difesa delle Istituzioni Democratiche.

Le commemorazioni sono iniziate lunedì 10 febbraio nella mattinata, al Cimitero Monumentale, con la deposizione di una corona al Cippo in pietra dell’Istria dedicato alle Vittime delle foibe e delle tombe abbandonate. Erano presenti, oltre all’assessore alla Memoria storica Jacopo Buffolo, i rappresentanti delle principali istituzioni cittadine scaligere. Sono intervenuti, come da programma, l’assessore Buffolo e il presidente del Comitato di Verona dell’ANVGD Marco d’Agostino.

“Inaugurando Nova Gorica-Gorizia Capitale europea della cultura, per la prima volta scegliendo una città transfrontaliera – evidenzia l’assessore Buffolo – si certifica quello che già l’Unione europea e i trattati Schengen avevano avviato da tempo. Una piena integrazione europea che può essere anche integrazione delle diverse memorie. La piccola cittadina di Basovizza, che ha visto in questi giorni indegnamente imbrattato l’ingresso al monumento della Foiba, racconta tutta la complessità di quella terra, dove a poche centinaia di metri sono ricordate tutte le vicende drammatiche di quel periodo, le Vittime delle Foibe triestine ad opera dell’esercito di liberazione jugoslavo, i giovani sloveni fucilati dai fascisti nel 1930 e i partigiani caduti nella Seconda Guerra mondiale.

Lunedì 10 febbraio è stato ricordato perfino le vicenda degli esuli Istiano Giuliano Dalmati, vicenda che tocca in maniera diretta la nostra città. Un esodo durato 10 anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Una storia che ci racconta il dramma vissuto da tanti cittadini e cittadine, che hanno raggiunto anche la nostra città, trovandovi accoglienza e una possibilità di ricostruirsi un futuro. Da qui l’importanza dell’accoglienza, perché la storia non sia relegata solo nel passato ma possa essere guida delle azioni di oggi per la costruzione di un futuro migliore”.

Le celebrazioni sono proseguite con la deposizione di una corona in piazza Martiri d’Istria e Dalmazia a Santa Lucia in Circoscrizione 4^, dove nel 2013 è stata realizzata una stele con una mappa dei territori della frontiera adriatica teatro dei massacri delle ‘foibe’ e dei luoghi dell’esodo. Alla cerimonia hanno preso parte le Associazioni d’Arma, dei rappresentanti dell’ANVGD, del Movimento Nazionale Istria Fiume e Dalmazia e dell’Associazione Famiglie e congiunti dei Deportati Italiani in Jugoslavia, scomparsi o uccisi.

Ne pomeriggio alle ore 16, alla Protomoteca Biblioteca Civica, si è inaugurata la mostra “Dedicata al Ricordo” a cura dell’ANVGD. Vi ha preso parte il consigliere nazionale ANVGD Emanuele Bugli.

L C

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