L’ assessore ai Giardini Marco Padovani , in accordo con i presidente delle Circoscrizioni cittadine, ha preso la decisione di non aprire subito i 99 parchi giochi della città e della ventina di aree attrezzate per i bambini, perché le linee guida diramate dal dipartimento delle Politiche per la Famiglia sono difficilmente applicabili.
La nuova normativa, infatti, impone, tra le altre cose, che per tutti gli elementi presenti nei parchi sia realizzata “la pulizia approfondita e frequente delle superfici più toccate, almeno giornaliera”.
Per Verona si tratta, complessivamente di più di 3100 tra giochi ed elementi di arredo urbano come scivoli, altalene, giostrine e panchine che andrebbero sanificate ogni giorno. Oltre a questo, è reso obbligatorio l’impiego di personale di supervisione degli spazi, l’uso delle mascherine per i bambini dai tre anni (mentre di norma l’esenzione è fino a sei anni) e il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra loro.
Così, l’Amministrazione ha deciso che entro la settimana ne aprirà almeno uno per circoscrizione. L’assessore Padovani è già al lavoro con Amia, Protezione civile e altre istituzioni per reperire le disponibilità necessarie alla sorveglianza e alla igienizzazione.
“La nostra volontà di risolvere i problemi dei cittadini e, in questo caso delle famiglie, è massima , dice il sindaco Federico Sboarina . Anche in questo caso, come in altri di questa emergenza sanitaria, ai sindaci non viene dato nemmeno uno strumento per far fronte alle nuove criticità. L’esigenza per le famiglie con bambini piccoli di usufruire delle aree giochi è essenziale, come quella delle categorie economiche di riaprire. Ecco perché ho deciso di raccogliere le disponibilità di altri soggetti per consentire almeno alcune aperture. Il Governo avrebbe fatto meglio a mantenere il divieto, invece che consentirne l’apertura e poi scaricarsi da ogni responsabilità facendo un lungo elenco di obblighi assurdi. Entro la settimana metteremo a disposizione almeno otto parchi gioco”.
“Ci troviamo di fronte a una vera e propria follia , dice l’assessore ai Giardini Marco Padovani . Il provvedimento di riapertura dei parchi gioco era molto atteso dall’ Amministrazione e dai genitori, ma se leggiamo le linee guida previste per il loro utilizzo non posso che esprimere enorme disappunto. Ci viene imposto di controllare giornalmente tutti gli elementi presenti nei parchi, circa 3100, e di provvedere alla sanificazione di ogni loro superficie. È evidente che, a queste condizioni, riaprire diventa impossibile. Lo dimostra il fatto che altre città importanti, con cui mi sono confrontato, hanno deciso di non consentire l’accesso alle aree attrezzate con giochi, stanti queste regole. Tra loro ci sono Milano, Padova, Bologna e Udine. Assieme ad Amia abbiamo valutato quali sono le possibilità di intervento, ma è palese che l’obbligo di sanificare giornalmente tutti gli elementi dei parchi giochi diventa un impegno insostenibile da realizzare. Per questo, siamo costretti a mantenere chiuse le aree gioco attrezzate, fino a nuove e più adeguate disposizioni governative”.
G R