La Pimpa: una nuova “maestra” per i bambini delle scuole dell’infanzia.
I bambini delle scuole dell’infanzia hanno una nuova “maestra”. È la Pimpa, pronta ad accompagnarli alla scoperta di Verona. Una guida della città, che entra nelle classi per condurre i piccoli a conoscere l’Arena, incontrare Shakespeare, scoprire i bastioni e imparare a fare gli gnocchi. Il tutto con adesivi, giochi dell’oca, fumetti e tante curiosità come:
- la ricerca della spada di Cangrande
- il tesoro di piazza Erbe
- la statua di San Zeno che ride.
Verona, lo scorso anno, è stata scelta da Panini Editore come la dodicesima città italiana da scoprire insieme alla Pimpa.
Un’iniziativa che ha subito trovato il sostegno dell’Amministrazione.
Così nell’ambito degli eventi per il ventennale di Verona patrimonio Unesco, è stato deciso di acquistare il volume e donarlo alle scuole.
Il volume stampato da Panini Editore, è arrivato a Villa Colombare, sulle Torricelle. A consegnarlo nelle mani dei bambini, il sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore ai Rapporti con l’Unesco Francesca Toffali. Sono in tutto 28 le scuole che riceveranno, ciascuna, 8 copie del volume. La distribuzione è iniziata in questi giorni e consentirà ai piccoli di fare un’esperienza diversa nel corso delle ultime settimane di attività scolastica.
“L’obiettivo è entusiasmare i più piccoli e coinvolgerli in un ‘tour’ alla scoperta della loro città, attraverso il gioco – ha detto il sindaco -. Verona è entrata nel circuito delle guide che Panini realizza per i bambini, un’occasione che non potevamo assolutamente perdere per appassionare anche i bimbi e accendere in loro la curiosità sulle bellezze della nostra città, patrimonio dell’Unesco”.
“Abbiamo deciso di donare alle scuole questa divertente guida del sito Unesco di Verona, che tocca tutti i maggiori monumenti proponendo attività, giochi, visite e laboratori – ha aggiunto Toffali -. Un regalo che abbiamo voluto fare per coinvolgere i più piccoli in un’esperienza originale, da vivere assieme ai loro compagni di classe. E, allo stesso tempo, per far scoprire loro l’unicità del nostro patrimonio storico culturale, bellezze che tutto il mondo ci invidia”.
G.R.