A Verona le percentuali qualitative dell’aria restano buone, infatti è stato confermato, dal bollettino Arpav il livello verde, con una media dei valori di concentrazione di PM10 inferiore al limite di 50 µg/m3.
I rilevamenti degli ultimi dieci giorni delle centraline Arpav al Giarol Grande hanno mostrato solo tre giornate di sforamento:
13 marzo – 72 µg/m3;
18 marzo – 61 µg/m3;
21 marzo – 51 µg/m3.
Un trend positivo che ha riguardato tutte le tre settimane di marzo, mentre nell’ analogo periodo 2019, già dai primi giorni del mese si era registrata allerta 1 – arancione con blocco diesel euro 4.
In queste settimane di limitazione alla mobilità, per effetto dei provvedimenti contro il Coronavirus, la circolazione di automobili è progressivamente diminuita, fino al dato dell’ultimo fine settimana pari a un -92%
Il traffico veicolare incide sui livello di inquinamento da polveri sottili, ma non da solo. Va infatti ricordato che in questo periodo sono ancora in funzione gli impianti di riscaldamento, importante fonte di polveri sottili e di biossido di azoto, oltre a tutte le attività produttive ancora funzionanti e non rientranti nei blocchi disposti dal Governo per il Covid 19.
Inoltre, fattori climatici contribuiscono in modo significativo alle elevate concentrazioni di inquinanti atmosferici che fanno della Pianura Padana una delle zone più inquinante d’Europa, nonostante le emissioni siano paragonabili a quelle di altre aree sviluppate.
“Solo tre giorni di sforamento in tre settimane è un dato significativo , dice l’assessore all’ Ambiente Ilaria Segala . Lo dimostra il confronto con l’anno scorso, quando scattò l’allerta arancione e il blocco dei diesel Euro 4. In questi giorni, ho analizzato il fenomeno con Arpav e con studi di importanti università, che dimostrano come, a parità di condizioni meteo, una riduzione del traffico determina una diminuzione della concentrazione delle polveri. Quindi, se con l’alta pressione di questi giorni avessimo avuto traffico regolare, probabilmente avremmo sforato. La letteratura scientifica è chiara: vari fattori sono responsabili dell’aumento delle Pm10 e, complessivamente, il traffico lo è per oltre un terzo. È vero che le concentrazioni dipendono dalle condizioni meteo, ma diminuendo il traffico, diminuiscono le emissioni. Un altro elemento che produce inquinanti è il riscaldamento domestico, in questo periodo molto utilizzato per la presenza di persone a casa”.
G R